Torri del Vento Edizioni/ “Ho chiesto sempre perché”: Roberto Giardina attraversa 60 anni di giornalismo. Un’autobiografia intellettuale e affettiva, da Palermo a Berlino

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Nell’opera “Ho sempre chiesto perché” dello scrittore e giornalista Roberto Giardina si costruisce un mosaico di vita e di pensiero che attraversa oltre sessant’anni di storia del giornalismo, della letteratura e dell’Europa contemporanea. Un’autobiografia intellettuale e affettiva che si legge come un grande romanzo del mestiere e dell’anima, in cui la curiosità e il dubbio diventano i veri motori dell’esistenza.
L’autore – palermitano di nascita e berlinese d’adozione – ha attraversato il Novecento e il nuovo millennio con il piglio di un testimone lucido e appassionato, scrivendo per testate prestigiose come La Stampa, Il Giorno, L’Europeo, Il Resto del Carlino e Italia Oggi. In questo libro, l’autore intreccia la memoria personale con quella collettiva, restituendo al lettore non soltanto la storia di un cronista ma anche quella di un uomo che ha fatto della scrittura la propria ragione di vita.
Dalla Palermo dell’infanzia ai licei romani, dalle prime redazioni torinesi fino alle corrispondenze da Berlino, questo memoir racconta un mestiere vissuto con rigore e passione, tra cronaca e letteratura, tra inchieste, viaggi e incontri straordinari. L’autore rievoca episodi di una vita spesa tra redazioni, hotel e aeroporti, con un’ironia lieve e un’intelligenza acuta che conquistano il lettore. Ogni pagina è pervasa da una curiosità viva, e da quella necessità di capire e di interrogarsi che dà il titolo al volume: una delle cinque e più difficili “W” del giornalismo – il “Why”.
Il tono del libro è insieme confidenziale e colto, capace di alternare riflessioni sul mestiere del cronista a momenti di autentica poesia quotidiana. Nelle parole dell’autore si sente la voce di un uomo che ha vissuto la Storia da vicino, e che non ha mai smesso di cercare il senso delle cose nel quotidiano. Roberto Giardina non indulge nella nostalgia: il suo sguardo è sempre vigile e aperto al cambiamento, anche quando osserva il declino della carta stampata o le trasformazioni del mondo della comunicazione.
Ogni incontro riportato – da Enzo Biagi a Tiziano Terzani – diventa inoltre una tessera di un grande affresco umano e professionale: il libro è anche un omaggio al giornalismo “di una volta”, fatto di passione, di etica, di curiosità autentica, e di quella voglia di raccontare la verità senza cedere alle mode o ai compromessi.
“Ho sempre chiesto perché” è un’opera di rara sincerità e di profonda vitalità; è la storia di chi ha fatto della parola un mestiere e un destino, e di chi non ha mai smesso di chiedersi, con la tenacia dei veri curiosi, il perché delle cose. Un libro che si legge con il sorriso, con ammirazione e gratitudine. (Leonardo Giannetti)
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