L’ha riconosciuta, la sua mano. E le guance le si sono rigate di lacrime. Quando, con la delegazione africana, lei, come una delle rappresentanti del continente dov’è nata, ha varcato l’ingresso del palazzo Onu di Ginevra, il 25 febbraio scorso, per partecipare alla donazione di una installazine in ceramica realizzata da Clara Garesio, artista torinese trapiantata da anni a Napoli dove ha messo su famiglia, sposata con lo scultore Giuseppe Pirozzi, da cui ha avuto due figli, Francesca (protagonista di numerose mostre con il nome Ellen G.) e Gianluca (autore del romanzo “nell’altro” pubblicato dalla casa editrice I libri di Emil). Ha pianto, la signora d’Africa, abbracciandola forte. Un gesto di ringraziamento a nome di tutte le figlie di quella terra per aver pensato anche a lei. Nel tondo magico blu/azzurro di Clara, c’è l’impronta delle cinque dita affaticate dalla sofferenza di chi lavora e suda a contatto con la natura umorale e imprevedibile.
NELLE MANI DELLE DONNE

L’opera, intitolata “In women’s hand” (Nelle mani delle donne) è stata commissionata all’artista partenopea(di adozione) dall’Unione europea come dono destinato all’organizzazione delle Nazioni unite in occasione del “Power of empowered women”, riunione di donne potenti da tutto il mondo, insieme per difendere i diritti umani e mostrare come la societ  possa crescere grazie al contributo di un universo femminile libero di esistere, senza imposizioni e pregiudizi. Nell’equilibrio della tolleranza, in una pacifica convivenza.
PROTEGGENDO LA VITA

Sette mesi dopo, le mani di Clara arrivano a Bruxelles e trovano dimora nella sala Vip del “Triangle building”, sede del ministero degli esteri europeo, presieduto da Catherin Ashton. Il nuovo cerchio, su cui sono installate le opere di ceramica, integra il titolo dell’altro proponendosi come “Imagining In women’s hands” (Immaginando Nelle mani delle donne). E fa il suo ingresso oggi (2 settembre) nell’European external service (Eeas), per l’incontro annuale degli ambasciatori d’Europa, inaugurandone (alle 17) la prossima collezione permanente. Anche qui, al centro, l’occhio vigile e onnipresente della donna che interpreta culture e anime differenti, sostenuta dalla capacit  di proteggere la vita in tutte le forme. Dal mare al suolo, dalla voce alla scrittura, dal mito al presente, la spirale dell’esistenza si espande nei dettagli adagiati sul palmo semi di piante, un fiore, una pergamena, una maschera, un cavalluccio marino. Nel labirinto dei simboli, ciascuno (femmina o maschio) può individuare quale interpreta il suo percorso personale. Tracce colorate lasciate dall’artista non solo nella paziente scultura degli oggetti ma anche nella scelta minuziosa degli smalti (e delle loro sfumature) che deriva da una profonda conoscenza delle tecniche di cottura trasmessele da sapienti maestri, durante gli anni di formazione nel capoluogo piemontese e a Faenza. E qui, nella seconda met  degli anni cinquanta, si aggiudica il premio al XIV concorso nazionale, selezionata da una giuria che vanta Picasso tra i suoi componenti.
CERAMICA E ALTRO
Emozionata, alla vigilia dell’evento nella capitale belga, Clara racconta aneddoti e ricordi con l’accento mai dissolto delle sue origini, nello studio dei Colli Aminei (al piano terra dell’edificio dove è anche domiciliata). I suoi pezzi si mescolano ai vasi e mosaici altrettanto belli di Ellen G e nell’appartamento anche a quelli di suo marito. Moglie e madre premurosa sempre, pronta a fare artisticamente un passo indietro e a dedicarsi all’insegnamento alle scuole medie fino alla pensione, senza mai rinunciare (tuttavia) alla sua creativit  affidata ai disegni e a terrecotte, realizzate con un piccolo forno collocato a casa. Fino all’inizio del terzo millennio, quando ha cominciato a muoversi tra mostre e manifestazioni, persino oltre la ceramica. Tirando fuori dai cassetti finalmente le cose accumulate girando tra mercatini di antiquariato e creando composizioni “dj  vu” con vecchie macchine per scrivere (Olivetti), amuleti, marionette, tazzine di caffè e altro. Cos tra una esposizione e l’altra, segnalate sul suo sito internet, qualcuno ha notato la sua originalit  creativa che la rende protagonista in un campo ingiustamente confinato nel bosco delle arti minori. Fino a sorprenderla con una lettera di commissione (proveniente dalla Ue) per l’opera da offrire alle Nazioni Unite. E ora con una nuova richiesta per il cuore dell’Europa. Una questione di emozioni globali, affidate alle sue mani. E alla profondit  del suo (timido) sguardo.

Per saperne di più sull’autrice
www.claragaresio.it

GARESIO E LE SUE OPERE IN MUSEI E COLLEZIONI PRIVATE

LeClara Garesio ha realizzato pezzi per collezioni private e prestigiose raccolte museali, esponendo in mostre personali e partecipando a numerose rassegne artistiche in Italia e all’estero. Suoi lavori sono presenti, tra l’altro, al Palazzo delle Nazioni Unite di Gine            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlvra, al MIAAO (Museo Internazionale delle Arti Applicate Oggi) di Torino, al MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche) di Faenza, al Museo Artistico Industriale Manuel Cargaleiro di Vietri sul Mare (SA), al Museu da Marioneta di Lisbona, al Museo Artistico Industriale di Castellamonte (TO), nella Raccolta Internazionale d’Arte Ceramica Contemporanea di Castelli (TE), al MISA (Museo Istituto Statale d’Arte) di Faenza (RA), al Museo Manuel Cargaleiro di Castelo Branco (Portogallo), al Museo Epicentro di Gala di Barcellona (ME), al Museo d’Arte Presepiale di Rivisondoli (AQ), nella Raccolta Omeoart Boiron di Milano, nella Collezione d’Arte Contemporanea-mente della Fondazione Il Sole di Grosseto.

Nelle foto in alto, l’opera installata nel Triangle Building di Bruxelles, l’artista nel suo studio e la cerimonia di donazione a Ginevra

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