Salvata da Ferrarelle. La fontana del Belvedere di Capodimonte tornerà al suo antico splendore. Lo annuncia il direttore Sylvain Bellenger: «Un restauro che tutto il quartiere attendeva da anni».
Il restauro grazie al quale tornerà a zampillare è finanziato dall’azienda di acque minerali e i lavori saranno eseguiti dall’impresa Centanni Restauri snc di Vincenzo Centanni & C. in maniera completamente eco-sostenibile, sotto la direzione dell’architetto Giosuè De Angelis.
Inizieranno con un’estesa campagna diagnostica, eseguita in situ e su campioni in
laboratorio, finalizzata all’individuazione dei fattori e dei prodotti di degrado che interessano il monumento. Si procederà poi all’eliminazione di alghe, funghi, muschi e piante superiori infestanti che hanno aggredito il monumento, seguiranno le operazioni di consolidamento per il ripristino della coesione e il fissaggio delle pietre e gli interventi di pulitura per rimuovere le concrezioni calcaree, le croste nere, i residui biologici, e lo sporco da deposito. Inoltre si provvederà alla stuccatura delle lesioni e in generale alla reintegrazione di tutte le lacune presenti.
Il recupero terminerà con la protezione finale del monumento con l’applicazione di un prodotto alle speciali caratteristiche di idro-oleo repellenza, capace di garantire un’adeguata protezione senza pregiudicare la naturale traspirazione della pietra.
Inoltre, si provvederà alla impermeabilizzazione della vasca, alla realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e al ripristino degli impianti idrici e di tutte le canalizzazioni che producono i “giochi d’acqua” originali della Fontana.
Spiega Michele Pontecorvo Ricciardi, vicepresidente e consigliere
Delegato alla Csr Ferrarelle Spa:  «Il supporto che la nostra azienda ha deciso di fornire al Museo di Capodimonte è mosso dalla volontà di tutelare e valorizzare il patrimonio culturale del nostro territorio, rispondendo al dovere in cui crediamo fortemente di restituire e creare valore in primis per la terra in cui la nostra azienda ha sede e radici. Siamo convinti che la vitalità di un’azienda non si possa più misurare guardando soltanto al profitto, per questo in Ferrarelle la vitalità prende anche la bellissima forma del sostegno alle arti e alla cultura tra le nostre molteplici attività di responsabilità sociale d’Impresa»..
Secondo gli storici dell’arte, la Fontana del Belvedere è stata costruita tra
la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ma il suo autore resta tuttora ignoto.

Qui sopra, un dettaglio del monumento. In alto, la fontana coperta, in attesa di restauro
Qui sopra, un dettaglio del monumento. In alto, la fontana coperta, in attesa di restauro

Originariamente collocata dall’altra parte del bosco, presso il giardino della fruttiera, la fontana fu trasferita nel 1885 (sotto il regno di Umberto I di Savoia) sul lato orientale della reggia di Capodimonte, al centro della zona privilegiata del Belvedere, dalla quale si osserva un ampio scorcio panoramico di Napoli.
Restaurata dallo scultore Antonio Belliazzi, la fontana fu messa al centro di un’ampia vasca larga venti metri, acquisendo la dimensione monumentale che vediamo oggi. Al centro della vasca si erge uno scoglio sul quale poggiano quattro figure marmoree. Tra eleganti festoni di frutta e fiori, due tritoni, accanto a due divinità fluviali, sorreggono una conchiglia, ornata da una pigna centrale dalla quale fuoriescono zampilli d’acqua.
Emblematica della produzione scultorea partenopea di gusto barocca, nell’ambito accademico della metà dell’Ottocento, la fontana contribuisce a rendere la zona del Belvedere uno tra i luoghi di maggiore richiamo del giardino reale, rispecchiando l’età d’oro della Reggia di Capodimonte, e presto potrà essere di nuovo ammirata in tutta la sua bellezza.

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