Il Sud, l’arte e le istituzioni un triangolo di luci ed ombre, di incredibili ricchezze spesso sottratte al pubblico e abbandonate in depositi polverosi, ma anche di luoghi e collezioni ritrovate grazie al piglio e all’intuizione di persone valide e fuori dal coro. E’ quest’ultimo il caso di Fabio De Chirico, il più giovane sovrintendente d’Italia quarantacinque anni che dallo scorso maggio è alla guida dei beni artistici e storici della Calabria. In tempi record solo cinque mesi – è riuscito a rimettere in piedi e restituire alla citt  la Galleria Nazionale di Cosenza ospitata nel Palazzo Arnone, luogo dall’incredibile ricchezza artistica con una pinacoteca che non ha niente da invidiare ai più blasonati musei d’Europa.

Trentaquattro le opere distribuite in sette sale lungo un percorso che va dal Cinquecento al Novecento; una sala (a parte) di grande suggestione è dedicata alla Stauroteca del XII secolo. Tra le nuove acquisizioni spicca il dipinto di “Lot e le figlie” di Massimo Stanzione. Del resto, l’arte napoletana è prima attrice in questo museo Luca Giordano è protagonista nella sezione dedicata al Seicento; Francesco De Mura nel Settecento e, emblematico, alle spalle della scrivania del sovrintendente, campeggia un bellissimo San Gennaro di Andrea Vaccaro. L’oro di Napoli abbraccia dunque anche la Calabria, ma non solo per le opere d’arte, anche per i talenti lo stesso De Chirico si è specializzato all’universit  Federico II ed è stato lui ad affidare a un architetto napoletano Raffaele Di Vaio progettazione e realizzazione dell’allestimento espositivo.

Grande successo ha ottenuto la recente inaugurazione (il 27 settembre), dando voce a quel pubblico meridionale assetato di storia, arte e cultura. Una scommessa vincente quella di De Chirico che ha aperto il suo mandato seguendo tre principi fondamentali innovazione, trasparenza, accessibilit . Accanto alla galleria ritrovata, due iniziative colpiscono il segno La prima, un vademecum per i beni culturali che racconta attivit  e progetti della sovrintendenza con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alle istituzioni e promuovere la trasparenza, la comunicazione e l’interazione tra le parti; la seconda, “Opera aperta” che tratteggia con linguaggio accessibile i segreti delle opere d’arte, delle attivit  di restauro e del contesto storico in cui sono nate.

Galleria Nazionale di Cosenza, Palazzo Arnone, Via Gian Vincenzo Gravina. Tel. 0984 795639. Orari 10 18, chiuso luned.
Di seguito, l’intervista con l’architetto Di Vaio.

Quei dipinti sospesi nell’atmosfera
Un giovane talento napoletano firma l’allestimento della ritrovata Galleria Nazionale di Cosenza qui i dipinti sembrano sospesi in aria, simbolicamente liberati dalle cornici vengono proiettati verso lo spettatore che si ritrova immerso nell’arte. «Individuare una nuova relazione tra opera e osservatore è stato l’input per la realizzazione dell’allestimento spiega Di Vaio».

Qual è la particolarit  della struttura?

“E’ realizzata come una sorta di scenografia in cui gli effetti speciali sono nascosti i dipinti non sono attaccati al muro ma in rilievo a quattro centimetri dalla parete, l’effetto ottico è di sospensione. In realt  c’è un telaio tra l’opera ed il muro ma è collocato in modo da risultare invisibile allo spettatore”.

Oltre l’aspetto architettonico, questa scelta ha un significato culturale?

“Il sovrintendente De Chirico, con cui ho lavorato in totale sintonia, ha voluto restituire l’arte ai cittadini, liberarla dalle costrizioni dell’istituzione e simbolicamente proiettarla verso il visitatore, eliminando, in alcuni casi, anche le cornici”.

Nelle sale domina il bianco, il pensiero va alle strutture museali d’avanguardia del Nord Europa, eppure la matrice italiana -anzi napoletana – è dominante.

“Per sfruttare al massimo la luce naturale, proteggendo però le opere, abbiamo impiegato un materiale ad alta tecnologia, si chiama Barrisol, è un brevetto francese che richiede competenze artigianali di rilievo per essere applicato. Leader in Italia è un azienda napoletana, la Csb Barrisol che per il montaggio ha inviato i suoi abilissimi artigiani-professionisti a Cosenza. Si tratta di teli termosensibili translucidi che per essere installati devono essere riscaldati, un’operazione molto delicata”.

Anche da questa scelta traspare un significato che va oltre la praticit …

“I teli bianchi alle finestre regalano all’atmosfera una connotazione metafisica, volutamente giustapposta all’arte antica, come a suggerire una proiezione verso il futuro con le radici ben piantate nel passato”.

Nelle foto, dall’alto, Palazzo Arnone, sede della Galleria nazionale di Cosenza, e una delle sue sale più suggestive

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