Il progetto “Al di là del muro” nel carcere di Poggioreale compie 5 anni. L’iniziativa è promossa dal circolo di cultura omosessuale Antinoo Arci Gay Napoli per sostenere i detenuti, dando voce e visibilità a persone spesso abbandonate dai familiari per il loro orientamento sessuale.
Gli operatori visitano le detenute nel reparto donne trans e i detenuti del reparto omosex, dedicando il proprio tempo, per spirito di volontariato. Bisogna stimolare chi vive dietro le sbarre: cosi, gli operatori, oltre a essere presenti, cercano anche di sopperire a qualche fabbisogno, come abbigliamento, libri, e altre piccole cose.
E hanno pensato anche di coinvolgerli in un momento ludico/culturale, (proposta accolta con entusiasmo): leggono un libro e ne scrivono una recensione. Per il momento hanno scelto tre titoli, con scritture scorrevoli, storie tra il reale e surreale.
Iniziamo dal primo “Immacolata intercessione” scritto da Carlo Kik Ditto, autore e giornalista che ha pubblicato in passato altri testi, come “La pecora rosa” “Crazy bear love” e in coppia con Enrico Pentonieri “A destra dell’arcobaleno”. I suoi romanzi hanno avuto sempre successo di lettori e di critica.


“Ho solo 32 anni, non posso ricordare gli anni ’80, solo qualcosa raccontata dagli operatori che vengono a trovarci nel carcere di Poggioreale, ci invogliano a scrivere e a leggere. Uno dei libri che ci hanno regalato “Immacolata intercessione” mi ha colpito molto, infatti parla di una coppia (platonica) di omosessuali negli anni ’80 (che diventa coppia per caso). Uno è un attore porno, l’altra è una drag queen di notte e parrucchiera di giorno, sono coinquilini. Vivono le loro vite in modo molto allegro, raccontandosi i loro sogni, le loro vite, le loro contraddizioni. Unicorn (l’attore porno gay) è molto religioso e praticante, mentre invece Shebop (transessuale) oltre al suo lavoro ama Cyndi Lauper. A un certo punto avviene un fatto che li destabilizza completamente.
Conoscono Mary che sconvolge la loro esistenza. Da questo momento in poi diventa tutto dissacrante, tutto sembra quasi un giallo… Shebop scopre che è incinta, una trans incinta? Figuratevi quello che può succedere. Un libro da leggere, mi è piaciuta anche la prefazione di Ettore Tosi un pornodivo, sex symbol nel mondo gay, ma anche la scrittura è godibile. Noi detenuti che viviamo in queste mura abbiamo bisogno di sapere quello che succede all’esterno, e ci aiuta molto leggere, così siamo impegnati e i pensieri cattivi vanno via, poi se leggi un libro come questo, le ore passano più in fretta. Un nostro operatore disse che il leggere, il conoscere è un arma che serve per difenderci, ma soprattutto, l’ascolto. Grazie signor Carlo per averci regalato questa scrittura.”
La recensione è scritta in modo accorato, senza fronzoli e termini “intellettualoidi”, da vero lettore. Passiamo adesso al secondo titolo “Blu Partenope” scritto da Marco Iannaccone Scarlet Lovejoy. Un artista a tutto tondo, performer nelle sue mostre e fotografo. Questo è il secondo romanzo pubblicato. Il primo “Domani è un altro giorno” ha ricevuto ottimi consensi.


“Sono da qualche anno nel padiglione omosex di Poggioreale, sconto la mia pena detentiva come giusto che sia. Nelle nostre lunghe giornate, leggiamo, forse per non pensare, forse per il piacere di leggere libri come “Blu Partenope”: devo dire una bella scrittura, tra il colto e il napulegno.
Parla di una ragazza che può sembrare folle, ingenua, a volte acida con il mondo intero. Blu invece è tutto il contrario di questo, non mostra mai quello che è, e quello che non è. Dispettosa, fa impazzire chi conosce, ma anche gli estranei. Sembra cinica, ma nel privato i suoi sentimenti escono fuori, a volte è disillusa dalla vita, a volte carica di entusiasmo cerca la vita, fa la stessa cosa con l’amore, lo rinnega, ma cede quando il suo cuore gli dà dei segnali importanti.
Potrebbe sembrare una ragazza bipolare, ma non lo è, semplicemente vuole i suoi sogni. L’autore attraverso Blu descrive una Napoli cattiva, ma piena di colori, di fatti e misfatti, che a volte sembra surreale, ma invece la storia è piena di momenti drammatici, grotteschi, a volte impietosi, ma come descrive tutto lui, fa sembrare tutto naturale, racconta delle verità in modo divertente, colorato di momenti esilaranti.
Una amara comicità, mai scontata. Sicuramente ogni autore mette oltre alla sua creatività, una parte di se stesso, in questo caso la sua parte femminile, che tutti noi maschietti possediamo. Marco Iannaccone Scarlet Lovejoy descrive benissimo l’universo femminile in tutte le sue sfaccettature, ma anche l’anima umana di personaggi spesso sopra le righe.
Un bel libro da leggere, anche la storia è bella, piena di amore, di cattiverie, ironico, tagliente, quasi surreale nel suo essere reale. Vorrei leggere ancora altro di questo autore. Il nostro operatore mi ha promesso che mi regalerà altri libri. Intanto sconto la mia pena aspettando la libertà. Aspettando di incontrare fuori una persona un po’ folle come Blu”.
Recensione che possiamo definire “minimalista” ma con contenuti “carnali” “veri” che forse non siamo più abituati a legger. “Forse” pochi giornalisti ancora leggono accoratamente un libro per poi recensirlo con termini letterari incomprensibili.
L’ultimo titolo è “Genny Flowers” pubblicato nel 2002. È il titolo scelto da una detenuta del padiglione donne trans. Romanzo di Pasquale Ferro, scrittore/giornalista/ ma soprattutto attivista per i diritti (infatti nei suoi molteplici romanzi, descrive i malesseri del mondo lgbt). Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti in Russia e molti sono diventati pièce teatrali.


Cara Genny, leggendo il tuo diario, vedo che tante cose sono cambiate, e tante invece rimangono uguali o peggio di prima. Nel marciapiede ogni giorno arriva un’altra anima disperata, chi perché e stata cacciata di casa, chi perché è stata venduta dalle tratte della prostituzione, chi per un sogno di fare fortuna…
Ma per tutte rimane il sogno, quello di trovare l’amore. Anche io come te, più volte ho tentato il suicidio, si ogni volta come te, quando i miei principi azzurri mi lasciavano… devo dire che nessuno trovava la scusa “Vado a comprare le sigarette”. Loro mi mandavano al quel paese e basta. Mi ero ripromessa che ogni volta l’amore entrasse nel mio cuore, mi sarei messo due dita nella gola e lo avrei rigettato.
Ma quando si smette di amare? È impossibile. Mi ha colpito il personaggio di Piccola Ketty conosciuta nel carcere , tu mi capisci, perché anche tu hai subito la carcerazione. io ti scrivo da questo posto freddo, senza nessuna sensibilità.
Anche io ho trovato una amica che accetta tutto di me e cura le mie ferite. Inoltre devo dire che mi sono rispecchiata tanto nella tua vita, c’è molta parte di me. (Ma anche in un altro libro regalato dal nostro operatore “Bambola di stracci” dove un altro personaggio “Barbara” racconta il suo essere donna e si descrive. Barbara racconta anche di una altra donna con il corpo deforme e il viso bello come la Luna.
Anche io non volevo il mio corpo, e anche io come lei, mi sono liberata. Un giorno in spiaggia ho indossato un bikini e finalmente ho conosciuto la libertà… non avevo mai fatto un bagno in mare. Forse alcuni passaggi, alcuni personaggi, non sono riuscita a capirli, ma solo perché troppo napoletani, del tipo “Susetta’a scopa” oppure “Mustafà” , “Giuvanno ‘o cartunaro”.
Tu sai che non sono italiana, è solo un fatto di linguaggio, ma sicuramente le strade del mondo, i marciapiedi del mondo, hanno tutti lo stesso odore. Comunque i Principi Azzurri descritti nel tuo libro mi piacciono sempre di più, ma devono imparare ad amarmi, non solo per la mia bellezza, ma per la mia anima. Un giorno quando uscirò dal carcere verrò a cercare i tuoi percorsi. Voglio conoscere bene le tue strade. Chissà se ritroverò Susetta Giuvanno, Mustafà, e tutti i tuoi personaggi… Grazie Genny”.
Come possiamo leggere, la nostra lettrice è stata molto attenta nel descrivere il tutto, i personaggi, la storia, le strade, tutto raccontato con grande sensibilità, immedesimandosi completamente nella vita (reale) di Genny, facendone in qualche modo la sua storia.
Vogliamo ringraziare pubblicamente chi vive nelle mura di Poggioreale e ha prestato la sua penna. Intanto il progetto “Al di là del muro” va avanti. Loro non hanno solo bisogno di indumenti, materiale didattico, colloqui individuali, … ma di attenzione, di dar voce alle loro problematiche (fuori e dentro le mura). Infatti, sono in programma alcune idee per dare loro una visibilità maggiore, come una mostra di lavori, creazioni di abiti, lettere. Tutto avverrà a breve.
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In copertina, foto di Volkan Vardar, fonte pexels

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