Contaminazione artistica che si diffonde dalla Campania e coinvolge 11 Paesi europei. Parte così la settima edizione di “Quartieri di vita. Life infected with Social Theatre!”, Festival di formazione e teatro sociale della Fondazione Campania dei Festival, ideato dal direttore artistico Ruggero Cappuccio e realizzato con il sostegno della Regione Campania, del Ministero della Cultura e di EUNIC Global, in partenariato con i Cluster Eunic – European Union National Institutes for Culture di Roma e Napoli. Anche quest’anno, alcuni dei principali gruppi teatrali attivi nelle periferie della nostra regione avranno la possibilità di confrontare le loro esperienze con registi internazionali impegnati da sempre in luoghi e contesti di marginalità. Workshop dal 21 novembre e prove aperte al pubblico dal 30 novembre al 3 dicembre
Un filo rosso, che unisce mondi geograficamente lontani con artisti provenienti da Repubblica Ceca, Portogallo, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Germania, Francia, Spagna, Belgio e Austria per avviare laboratori in quartieri fragili della Campania, dove le associazioni culturali locali rappresentano un presidio di civiltà e di crescita sociale.
Un atto politico, che vedrà Jana Svobodová (Repubblica Ceca) ritornare al Nest per una performance che coinvolgerà i giovani del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio, Catarina Câmara (Portogallo) e Puteca Celidonia portare la loro esperienza artistica nel carcere minorile di Nisida; Rimantas Ribaciauskas con Mantas Jančiauskas (Lituania) e i Teatri Associati di Napoli rapportarsi agli abitanti delle Vele di Scampia.
Christian Costa (Polonia) e l’Associazione Teenspark di Grazzanise (in provincia di Caserta) saranno tra i residenti del Basso Volturno e i migranti di prima e seconda generazione di Castelvolturno e Mondragone.
Alexandru Gorghe (Romania) e la Compagnia Stabile Solot di Benevento affronteranno invece con gli adolescenti sanniti le questioni di genere legate agli stereotipi sulla mascolinità, mentre Ľubomír Martin Bukový (Slovacchia) lavorerà con abitanti del territorio del Baianese, in collaborazione con la Cooperativa Proteatro di Baiano (nell’Avellinese).
Swaantje Gieskes (Germania) si occuperà con la Cooperativa Sociale Dedalus – progetto Officine Gomitoli delle comunità straniere dell’Est e dello Sri Lanka che vivono in alcuni quartieri napoletani.
Raphaël Trano (Francia) e l’Associazione Trerrote, radicata nella periferia di Ponticelli, saranno alle prese con adolescenti delle periferie dell’area est di Napoli.
Insieme a un gruppo di donne straniere vittime di tratta daranno invece vita a uno specifico laboratorio Andrea Jiménez García (Spagna) e l’associazione senza fini di lucro Cidis, che promuove la cultura dell’accoglienza e costruisce l’integrazione, mentre Aurelie Di Marino e Nele Vereecken (Belgio) con l’Associazione Derrière la Scène di Salerno mettono a disposizione di persone con problemi di dipendenza, grazie anche alla collaborazione di La Tenda, gli strumenti per valorizzarne i talenti e promuoverne, attraverso la conoscenza, una possibile crescita individuale e sociale.
Ai diversamente abili si rivolge la mission di Roman Wegmann (Austria) con la Cooperativa Sociale Immaginaria di Sant’Angelo a Cupolo, in provincia di Benevento.
I registi italiani coinvolti sono: Valeria Apicella, Clara Bocchino, Pina Di Gennaro, Gina Ferri, Antonino Intorcia, Nicola Laieta, Enzo Mirone, Antonio Nardelli, Teresa Raiano, Francesco Scotto, Lello Serao, Irene Vecchia, Andrea Vellotti.
I risultati dei workshop saranno presentati al pubblico in 10 prove aperte, in programma dal 30 novembre al 3 dicembre nei diversi luoghi della regione Campania che hanno ospitato gli artisti durante la fase delle residenze creative sul territorio.
Filo conduttore tra l’edizione dello scorso anno, la prima a carattere internazionale, e quella del 2022 sarà il debutto assoluto il 16 e il 17 novembre a Praga di “Perché non io?/Why not me?”, per la regia di Jana Svobodová, frutto della residenza condotta dalla regista ceca con i giovani artisti del Nest a Napoli e in collaborazione con il dramaturgo Andrea Vellotti.
Lo spettacolo sarà poi in prima nazionale al teatro Nest di Napoli il 25 novembre, proprio nell’ambito della settima edizione di “Quartieri di Vita. Life infected with Social Theatre!”.
Il Festival si concluderà il 3 dicembre alle 16 all’Istituto Français di Napoli con un convegno dedicato a Pier Paolo Pasolini in occasione del centenario dalla nascita dal titolo “Manifesto Pasolini”.
Un incontro che si aprirà con l’intervento di esperti e docenti universitari sul “Manifesto per un nuovo teatro” pasoliniano, scritto nel 1968 e riletto alla luce del contesto contemporaneo. Per un Festival che prova a essere un po’ corsaro come lo furono i suoi scritti.
In copertina, foto di gruppo alla presentazione della rassegna con il direttore Ruggero Cappuccio

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