Fabio Mauri (1926/2009) è al Madre oggi alle 19,30 con Retrospettiva a luce solida a cura di Laura Cherubini e Andrea Viliani. Evento fruibile fino al 6 marzo 2017 che accoglie il visitatore al piano terra e, dopo averlo sorpreso ed emozionato, lo conduce al mezzanino, lo invita nella Sala delle Colonne al 1° piano, e, stimolato dalla curiosità, lo induce a salire al 3°, non sazio di sorprese sorprendenti e originali, lo fa volare tutto di un fiato abbagliandolo sul terrazzo.
Mauri (Roma 1 aprile 1926 –19 maggio 2009), esponente delle neo-avanguardie noto a livello internazionale, viene ricordato con le opere incentrate sui meccanismi dell’ideologia, linguaggi della propaganda politica fascista e nazista, immaginario collettivo, strutture delle narrazioni mediatiche tra cui il cinema. In mostra opere e azioni.
Si cammina, sostando spesso a lungo, tra più di 100 foto, pitture, disegni, sculture, arredi, oggetti, installazioni, filmati, performance. Sembra di viaggiare nella storia europea tra le due guerre. Affiorano ricordi di pagine lette o studiate, di racconti sentiti dagli adulti e dai partigiani europei, di documentari e film visti con immagini talmente atroci che rimangono indelebili. Nel percorso ideato dai curatori si cammina muti. Non si ha voglia di parlare. Sussurrano, parlano, gridano, le opere o gli attori delle varie performance che ti fissano con gli occhi ma, pare, che non ti vedano talmente sono immersi nei loro personaggi. Essi sono le ombre di un tragico passato che senza parole ti raccontano le violenze subite.
Nella Re_ Pubblica Madre si presenta il teatro che si affaccia sulla strada. Vive tra la gente che cammina sulla via, entra o esce dal Museo come teatrino delle marionette. Esso non diverte ma fa pensare gli adulti ed educa alla Pace i ragazzi.
Nel grande volume illuminato a giorno tante scatole chiuse e aperte che fungono da palcoscenici con attori vivi in azione o manichini spettrali che ricordano gerarchi e generali delle SS in riunione. Il cinema è fatto di immagini ideate dal regista, ma sono ricordi, sensazioni vissute da ognuno di noi.  Esse sono anche nostre, ci appartengono, sono nella nostra mente e sotto pelle. Mauri le proietta in gran numero su corpi di entrambi i sessi, su volti, su oggetti, su pareti come arazzi. Si vive tra immagini urbane, paesaggistiche, pubblicitarie e la gente che incontriamo è pellicola in moto.
Weekend di apertura per la mostra: il 26, 27, 28 novembre dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 17, weekend di chiusura 4, 5, 6 marzo 2017, domenica 11 dicembre, 8 gennaio, 12 febbraio negli stessi orari sono a ingresso libero.

 

Madre (Museo d’arte contemporanea Donnaregina) via Settembrini 79 tel.081.19313016

Martedì chiuso. Negli altri giorni 10-19,30- domenica 10-20. Biglietto euro 7, ridotto 3,50

Il 16 dicembre al Madre si inaugura la mostra Sette stagioni dello spirito di Gian Maria Tosatti.

www.madrenapoli.it

 

Nella foto in alto, ricostruzione della memoria a percezione spenta, 1988, conferenza-performance, prima presentazione a Villa Pignatelli, Napoli (stampa lambda di una foto di Elisabetta Catalano in Studio, dettaglio). © Performance: Fabio Mauri; © Foto: Elisabetta Catalano. Courtesy Estate Fabio Mauri; Hauser & Wirth.

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