Il 2010 sar  l’anno di Bagnoli. Quella grande scommessa nata dalla dismissione industriale più grande d’Italia, assieme a Piombino in Toscana, per progettare quella che è stata chiamata l’occasione post-industriale. Dai profilati d’acciaio al benessere fisico ed al relax, dall’inquinamento ambientale e territoriale alla progettazione ecocompatibile, insomma, il passaggio dall’industria “pesante” alla produzione di beni e servizi.

La scommessa dei primi anni ’90, tra mille progetti ed illusioni, tra sconfitte culturali e recuperi di economie pubbliche in “zona Cesarini”, sta facendo maturare i suoi primi acerbi frutti. Finalmente a Bagnoli sta nascendo il futuro.

La prima opera che sar  consegnata alla citt  agli inizi del 2010 è la “Porta del parco”, un centro benessere di 7.600 metri quadrati con piscine, saune, fitness e trattamenti speciali del corpo. Un centro multifunzionale articolato su tre livelli che si presenta come un percorso ludico e del benessere psico-fisico.

A marzo 2010 sar  inaugurato il “Parco dello Sport” di 35 ettari diviso in tre “crateri” per ricordare l’organizzazione vulcanica dei Campi Flegrei. Dodici attivit  sportive, dal calcio all’atletica leggera, dallo skateboard al rollerblade, dal pattinaggio artistico al ciclismo, fino allo “statico” tiro con l’arco.

Infine, a giugno 2010 si inaugurer  “l’Acquario Tematico”, il cosiddetto ospedale delle tartarughe marine. Un’opera che vuole stabilire un rinnovato rapporto con il mare. Didattica e divulgazione scientifica dell’ambiente marino troveranno una dimensione turistica del tutto innovativa.

Entro il 2010 aprir  i battenti anche “Corporea”, una sorta di museo virtuale del corpo ad opera di Citt  della Scienza, un presidio scientifico che aprir  ai napoletani quel mondo fatto di ricercatori che ogni giorno al chiuso di laboratori stratificano il loro “viaggio nel corpo umano” con dedizione e spirito di sacrificio, senza che nessuno sappia di tanto pregiato lavoro, finalmente reso visibile alla citt . Un’occasione per Napoli affinch la ricerca scientifica sulla salute trovi una dimensione pubblica educativa e valoriale, cos come non è mai stato.

Che cosa rimarr  di Bagnoli ai bagnolesi? Non più altiforni e ciminiere che seppur inquinanti hanno dato lavoro a migliaia di famiglie napoletane, non più veleni e sostanze tossiche ma case, servizi ed infrastrutture.

Potranno mai i nipoti degli ex operai comprarsi una casa, usufruire di un parco giochi, fare dello sport o fare idromassaggi in una piscina a temperatura controllata?

O più semplicemente verranno espulsi da una condizione di speculazione innanzitutto edilizia e da un livello gestionale delle strutture di tipo privatistico?

La grande scommessa ora che il futuro è qui sta nel non espellere i ceti meno garantiti, i monoreddito ed i pensionati, i caschi gialli ammalatisi da ambienti insalubri, i figli e i nipoti di chi è morto d’amianto, gli ex operai finiti in miseria.

L’azione delle pubbliche istituzioni per essere completamente lineare deve recuperare una dimensione locale fatta di donne e di uomini che da anni di attesa passino a uno stato di diritto acquisito.

In un’epoca di internazionalizzazione e di finanziarizzazione dell’economia, che oltre a capitali richiede territori globalizzati, va affermato il principio secondo il quale a nessuno può essere precluso l’uso della sua terra, men che meno a chi per difendere quella terra è morto.

Nelle foto, (in alto) Citt  della scienza e (in basso) l’Italsider a Bagnoli

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