Bookness editore/ “La tua traccia, dieci passi per essere felice”: Ilaria Marchioni consiglia esercizi di gratitudine

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“La tua traccia, dieci passi per essere felice” è il nuovo libro di Ilaria Marchioni, edito da Bookness editore. Tale testo vuole essere una sorta di guida attraverso il quale compiere dieci piccoli ma grandi passi per crescere in maniera personale e raggiungere finalmente la felicità.
Il testo sottolinea fin da subito come è necessario essere sé stessi, e avere al contempo man forte in tal senso, da chi ci circonda. L’autrice eviscera in maniera sapiente, il concetto di “amore incondizionato”, sentimento, racconta Marchioni, che ha trovato finora in maniera totale e autentica, solo in sua madre. Tale sentimento, infatti, non domina le scene più comuni, essendo un fatto raro e di difficile maneggiabilità.  L’amore incondizionato dell’autrice è puro e forte, capace di vedere il buono nel prossimo, di accettare le sue scelte, di vedere il giusto anche nelle cose con cui non siamo totalmente d’accordo. E’ un sentimento particolare, capace di legarsi solo ai cuori più puri.
L’autrice fornisce due esercizi di “gratitudine”: ovvero, “il sasso della gratitudine” e “il vaso della gratitudine”, entrambi gli esercizi, attraverso la manipolazione di un sasso, e di una pesca emozionante all’interno di un vaso, forniscono al lettore una serie di strumenti attraverso il quale allenare tale sentimento, e renderlo abbastanza vivido e profondo, tanto da poterlo estendere a chi lo circonda. La gratitudine è un sentimento che pervade l’animo dell’autrice, e anche quello di sua madre, in un continuo esercizio di sorrisi e gesti benevoli, capace di emozionare e tendere una mano verso chi ne ha più bisogno.
L’Agnese raccontata dall’autrice è un donna che rimarca molto spesso il concetto del bicchiere mezzo pieno, idea che si rivede nella frase “c’è di peggio”. L’autrice racconta infatti, di come in presenza di un problema,  è opportuno avere una visione d’insieme, poiché ogni piccola o media difficoltà, è sempre infinitamente di poco conto, rispetto ai guai più grossi della vita. In una sorta d’esercizio, dove il brutto dell’esistenza fa spazio a cose migliori, se paragonato ai guai grossi che potevano capitare. Con la frase, che diventa quasi un mantra, quindi il testo, accompagna il lettore verso un ambiente positivo, dove c’è sempre spazio per il buono della vita, e dove non c’è uno spiffero per il negativo.
E’ un testo dedicato a chi vuole compiere un viaggio dentro sé stesso, ma anche vedere le cose che lo circondano in maniera diversa e profonda. Un saggio che accompagna per mano chi intende cambiare e respirare a pieni polmoni la vera vita libera. (Miriana Kuntz)
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