“La verit  del colore come linguaggio materico e contenuto dell’opera, dove non c’è l’oggetto che contiene il colore ma è il colore ad oggettivare l’arte in un linguaggio di contenuto”. E’ appunto il coloro il protagonista indiscusso dei lavori del maestro Alfredo Bovio di Giovanni raccolti nella mostra”Lo spazio del colore” aperta al pubblico fino al 29 aprile 2011 presso la sala della Loggia al Castel nuovo di Napoli.
Il maestro rivela nei suoi dipinti l’amore per i colori, per la diversit , per i viaggi che compie sin da giovane, nonostante i tempi difficili da Parigi a Milano, dalla Spagna di Francisco Franco alla Germania. Entra in contatto con quegli artisti che hanno posto le basi per la rivoluzione culturale nell’arte contemporanea. Bovio di Giovanni non è mai stato un pittore accademico ne ha impostato i suoi lavori sullo svisceramento di quelle regole prospettiche e del quadraturismo di cui è imbevuta la pittura da cavalletto.
Non ha cercato l’inserimento a tutti i costi in un contesto di mercato internazionale per non essere travolto dalle costrizioni in cui il mercato rinchiude.
La mostra propone, attraverso l’esposizione di 30 tele risalenti a periodi differenti del percorso artistico dell’autore, una visione d’assieme di una produzione pittorica notevole per spessore e numero di opere. Nei lavori degli anni 60-70 l’approccio naturalistico ascrivibile all’adozione di reperti archeologici o nature morte come soggetti dell’ arte pittorica è attenuato dall’assoluta mancanza di piani prospettici.
Nelle ultime opere le dimensioni della tela aumentano, il coloro esplode traboccante di policromia nelle pennellate generose che l’artista posa con gestualit  sulla tela che nei segni preparatori contiene gi  in se la manifestazione embrionale dell’evento artistico. L’accavallarsi di piani pittorici verticali e larghi spazi in queste opere non crea per questo profondit ; ogni cosa ha luogo sempre e comunque in primo piano. Il simbolismo in Bovio di Giovanni traspare nel suo approccio esistenziale alla natura.
Dalla passione del simbolismo emergono figure che confermano una certo peso conferito anche al segno che non viene osteggiato, evitato ad ogni costo ma affiora lentamente come per spingere l’osservatore a cercarlo .Compaiono tra i segni alcune figure animate uccelli, occhi riversi su teste tagliate, profili di donna, ali cascanti. E’ un cacciatore Alfredo Bovio di Giovani, che ama gli uccelli e li evoca continuamente nei suoi lavori. Gli uccelli come metafora dell’esistenza umana impalpabili e leggiadri, gli uccelli volano via come la vita. Il catalogo della mostra “lo spazio del colore” è a cura di Mimma Sardella, edizioni Massa. Al suo interno, oltre alla prefazione dell’Assessore alla cultura Nicola Oddati troviamo una pagina toccante che l’artista Pier Yves le Duc dedica al maestro.
Giovanissimo, nel 1992 Le Duc ha avuto con Bovio di Giovanni un rapporto di collaborazione che potremo solo forzatamente definire come un rapporto allievo-maestro. Si tratta in verit  di una contaminazione reciproca, lo scambio un flusso culturale che spazia dalla filosofia del pensiero all’evento pittorico. “Il suo atelier era permeato da una magia…lo ricorderò sempre la prima volta che sentii parlare di Bovio Di Giovanni capii che da allora sarebbe cambiata per sempre la mia vita”.

Castel nuovo, Sala della Loggia, Napoli

Orari apertura dal luned al sabato
,
dalle 9.00 alle 19.00
domenica e luned 25
dalle 9.00 alle 14.00

Costi 5 euro; ridotto 4 euro.
In foto, due opere (particolare)

Per informazioni 081 4201241

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