Torna alla ribalta a distanza di trent’anni la vicenda umana e professionale di Enzo Tortora, la sua lunga odissea giudiziaria subita a partire dal giugno del 1983 a opera di una parte della giustizia che molte volte si è fermata alle soglie della giustizia giusta senza praticarla, affidandosi all’approssimazione e all’improvvisazione di processi poggiati su testimonianze a dir poco inaffidabili.
La rivisitazione del caso Tortora è affidata al volume curato da Paolo Mieli, Almeno un dubbio per un uomo perbene. Il caso giudiziario e il caso giornalistico trent’anni dopo, che l’editore UCSI di recente ha mandato in vetrina e che alle 16 sar  presentato nella Biblioteca Pagliara dell’Universit  Suor Orsola Benincasa (corso Vittorio Emanuele 292- Napoli) in occasione del trentennale dell’arresto del noto presentatore.
Apre l’incontro, Lucio D’Alessandro, rettore dell’Universit  partenopea, e ne discuteranno lo storico Eugenio Capozzi, il giornalista Carmine Festa, Maurizio Griffo, docente di storia delle dottrine politiche alla Federico II di Napoli, il senatore Luigi Compagna e da Marco Pannella, leader del partito radicale e promotore all’epoca della candidatura di Enzo Tortora al Parlamento Europeo. Le conclusioni saranno affidate a Paolo Mieli, presidente della RCS Libri e direttore della Scuola di Giornalismo del Suor Orsola.
Il volume ripercorre la lunga e tormentata storia giudiziaria vissuta da Tortora e che si è trasformata in una battaglia politica che ha fatto epoca, lasciando un segno profondo nella storia italiana contemporanea.
La vicenda ripropone una discussione serrata su temi quali i diritti degli imputati, la condizione dei detenuti, gli intricati, e molte volte oscuri, rapporti tra magistratura e politica e per finire il ruolo dell’informazione rispetto alle garanzie di libert  del cittadino.
Il volume si avvale di un’intervista esclusiva al giudice istruttore Giorgio Fontana curata dalla giornalista Violetta Luongo che definisce accuratamente il fenomeno del pentitismo di camorra e che sollecita anche la riflessione del pm Antonio Ingroia sul tema dei collaboratori di giustizia.
Il libro ripropone il racconto della lapidazione mediatica successiva all’arresto dell’imputato Tortora, la vicenda politica con l’elezione a parlamentare europeo fino alla rinuncia dell’immunit  parlamentare.
Chiude la riflessione su uno dei casi più eclatanti di malagiustizia italiana la testimonianza di alcuni dei più autorevoli giornalisti che all’epoca hanno avuto un ruolo di primo piano nella vicenda quali Bocca, Gambescia, Piero Angela e Paolo Martini, il giornalista che ebbe in anteprima la notizia dell’arresto.
L’inchiesta è stata svolta dagli allievi della scuola di giornalismo del Suor Orsola che hanno affrontato i vari aspetti del caso Tortora sotto il profilo giudiziario, politico e giornalistico attraverso una rinnovata analisi delle fonti ma anche attraverso la ricerca di testimonianze inedite.

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