Il libro/“Il cuore non ha circonferenza” di Barbara Nalin: come una ragazza che si sente brutta impara ad amarsi

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«Mentre tengo gli occhi chiusi, i miei piedi scivolano rapidi e con grazia sicura sollevo le braccia come se non avessero peso. Ondeggio i fianchi. Mi muovo senza pensare, mi abbandono a una percezione di me stessa e del mio corpo mai sperimentata prima, una consapevolezza acuta dei miei movimenti e del respiro che sale e scende nei polmoni».
Ecco “Il cuore non ha circonferenza” di Barbara Nalin. È la storia di Isabeau che si sente inadeguata, goffa, brutta e soprattutto sbagliata. Una grande imperfetta, come ama definirsi lei, che vede nelle altre donne magre e slanciate l’apoteosi della perfezione. Non ama nemmeno i suoi capelli ricci e rossi e invidia quelli biondi o castani, lisci, morbidi e setosi. Vorrebbe perdere peso ma non ne ha la forza. Vorrebbe essere alla moda e bellissima come la madre Camille ma non riesce a mettersi a dieta.
E allora per cercare di camuffare qualche kg di troppo nasconde le sue forme in guaine e collant contenitive e in abiti poco giovanili che, anziché aiutarla a risultare più slanciata, la ingolfano ancora di più: felpe eccessivamente larghe, gonne lunghe e abiti che non mettono in evidenza i suoi punti di forza.
E anche quel giorno che raggiunge sua madre in ufficio non cambia outfit. Quel giorno maledetto che vede per la prima volta sullo schermo del telefonino di Camille un video che la ritrae tristemente protagonista, intenta fare sesso con il suo ex: il bellissimo Federico.
Il giovane, dopo essere stato lasciato da Isa, si è vendicato postandolo su Internet, aggiungendo inoltre improperi su improperi nei confronti della sua ex con il preciso scopo di mortificarla e di umiliarla nel profondo. E, purtroppo, pare che ci sia riuscito.
La madre, dal canto suo, è molto arrabbiata con la figlia: come ha potuto essere così sciocca? Perché ha lasciato un ragazzo tanto affascinante che fa parte della Milano bene? E poi è pure il figlio di amici intimi di suo padre.
Isa è sconvolta: anche in quella situazione sua madre inveisce contro di lei e non la conforta. Dulcis in fundo non se ne parla di denunciare il ragazzo: vogliamo forse inimicarci i suoi genitori? È questo “il succo” del discorso che Camille in poche battute rivolge a una sempre più sconvolta Isabeau che, vinta dalla vergogna, si chiuderà per giorni e giorni in casa, a rimpinzarsi di dolci, soprattutto a base di cioccolato.
E dopo il suo tentativo, miseramente fallito, di tornare all’Università, partirà per volontà del padre alla volta della California dove ad attenderla ci saranno Babs, la moglie del papà, e Stacey, la sua sorellastra, che ha la sua stessa età.
Donne anch’esse bellissime, dal fisico da top model, che si riveleranno fondamentali per la stabilità emotiva di Isa: sarà infatti grazie a loro e all’amore di Marzio che imparerà ad amare sé stessa e a credere nelle sue capacità. (Barbara Verzillo)
In foto, la copertina del libro

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