Sono le emozioni espresse e impresse a rendere l’artigianato arte.
Venerd 18 Settembre alle 18 Picagallery (via Vetriera 16, Napoli) ospita, fino al 9 ottobre, la mostra “Exvoto” in ceramica contemporanea di Elvira Keller.
Keller, di origini napoletane ma trapiantata da anni a Faenza per studiare e lavorare, dopo aver seguito l’istituto d’arte a Napoli, si è specializzata in arte della maiolica, ha lavorato per due anni presso una ditta di rivestimenti e arredamenti ceramici, aprendo poi un proprio laboratorio.
La produzione degli ex voto è incominciata in occasione di una mostra in Emilia Romagna incentrata appunto su di essi. Per l’evento, l’artista fece una “Gabbia” di ceramica con all’interno dei simboli raffiguranti le divinit  osannate nella societ  contemporanea: denaro e bellezza, effimeri e superficiali idoli che condizionano e contaminano il viver quotidiano.
“Le mie gabbie sono traforate racconta Keller non essendo chiuse, non sono prigioni. Non ingabbiano oggetti e simboli ma li proteggono e tutelano. Trovo più senso di libert  nel chiudere, per preservare qualcosa che possa scomparire o peggio ancora esser dimenticato, piuttosto che lasciarlo sguarnito e vulnerabile”.
Un’arte che si è evoluta col passare del tempo, occasione della genesi, una mostra a Napoli, per la quale l’artista ha ideato e realizzato un’installazione di 900 ex voto, e come ella stessa spiega, proprio la ripetitivit  e serialit  del lungo lavoro è stato terapeutico, la razionalit  e la precisa concretezza hanno arricchito la spontaneit  e l’istintivit  creativa. La materia trattata è andata perdendo quella rigidit  e severit , dettata anche dalla tematica religiosa, e si è alleggerita, resa più vivace cromaticamente e più pop artisticamente, per cui le opere hanno perso quel carattere prettamente religioso divenendo vignette-racconta storie.
In esposizione alla Picagallery 15 pannelli, 2 sculture di ceramica, e nella seconda sala, 5 precedenti lavori: le “Bambole” di ceramica e tessuto, che danno modo di conoscere l’artista anche in una veste stilistica e concettuale diversa.
Varie le terre usate, lavorate e preparate, tre i momenti di cottura con l’aggiunta di smalti, vernici e lustri che danno effetti perlati al tutto. Nelle recenti opere, la ceramica è assemblata alla tela, al cartone e al legno.
Sottolinea la Keller: “Io ho studiato da artigiana, a bottega, facendo piatti e utensilerie, ma questo mi ha fatto capire ancora di più la differenza tra un prodotto artistico e un fatturato artigianale. L’opera d’arte, per me, è afinalistica, resa unica da quell’impronta dettata dalle emozioni e sensazioni provate nell’atto della creazione e dalla capacit  di trasmettere agli altri lo stesso sentire”.

In foto, quattro lavori in mostra

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