Il ritrovo di Rob Shazar  ha aperto i battenti nel 2001, nel borgo medievale di Sant’Agata de’ Goti, nel beneventano. Dal 2018, ha cambiato nome: ora è semplicemente Shazar Gallery e ha inaugurato un nuovo spazio espositivo nel centro storico di Napoli, in via Pasquale Scura n°8, con la mostra Punti di vista di Monica Biancardi.
L’opening di sabato scorso, lungo un intero giorno, ha avuto un grande successo di pubblico, tanti gli artisti e i collezionisti presenti e, con loro, anche il sindaco Luigi de Magistris ha potuto apprezzare la mostra e gli affascinanti spazi secenteschi della galleria, coperti da una grande volta a botte e con l’originale basolato.
«Un primo passo verso il nuovo corso della Shazar – afferma Giuseppe Compare, direttore della galleria – un ottimo ingresso in città con la presentazione del lavoro di Monica Biancardi che riesce sempre a stupire e a restituire la forza del suo pensiero. Ho in programma, poi, una serie di mostre di artisti nazionali e internazionali che seguo da un po’ come, ad esempio, Mutaz Elemam, Rocco Dubbini, Giacomo Montanaro, Gabriel Orlowski e Paola Risoli. Non mancheranno fuori programma e novità come una Summer Exhibition, un’esperienza innovativa per Napoli, che coinvolgerà non solo la galleria, ma anche il cortile e il palazzo storico della sede espositiva».
L’artista napoletana Monica Biancardi, che con il suo lavoro fotografico, ancora in fieri, ha impreziosito l’inaugurazione dello spazio espositivo, racconta: «Punti di Vista è un progetto sulla luce naturale o creata ad arte, che riflette su prospettive sempre diverse ma connesse e intercambiabili. Assumere più punti di vista vuol dire affinare lo sguardo e tutti i sensi, oltre che la capacità culturale, etica, politica, di comprendere che tutto ci riguarda. Non c’è nessun punto cieco nel mondo. Per questo, abitare più punti di vista significa dar vita a un processo narrativo che tenga conto di quelle che si potrebbero definire, assumendo come dobbiamo uno sguardo sempre terzo, le “parti in commedia”. I dittici, i trittici e i polittici fotografici di Punti di vista segnano altrettanti “punti di vita” di un soggetto che, per essere tale, non può mai occupare un unico punto».
Tra le opere esposte, il polittico FinisTerrae , la rappresentazione di una geografia reale ma omessa: sia i disegnatori di mappe geografiche che i cinque stati confinanti non considerano l’esistenza del Kurdistan.

Qui sopra, "Finis Terrae". In alto, "Intravisione"
Qui sopra, “Finis Terrae”. In alto, “Intravisione”

«Reputando i confini un’invenzione dell’uomo poco riuscita – prosegue l’autrice – infierisco sull’argomento intervenendo col bisturi, tagliando e staccando tali confini dal resto per esaltare, provocatoriamente, ciò che è stato fatto da mano umana. Ne vien fuori un bel caos: l’Armenia presenta dei “buchi” che appartengono all’Azebaijan mentre questo contiene delle chiazze appartenenti al territorio armeno; l’Iraq sembra essere stata disegnata da un geometra; la Siria, a sud-ovest, confina con Israele attraverso le Alture del Golan, per legge siriane ma, dopo la guerra dei sei giorni (1967), sotto il controllo militare israeliano mai riconosciuto dalle Nazioni Unite: tanto che qui non ho tagliato ma grattato e lacerato la carta. Al Kurdistan, che invece prevede quanto lo circonda, ho sbiadito i confini che non ha».
La mostra resterà esposta fino al 30 marzo, dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30 e su appuntamento.
Per saperne di più
Shazar Gallery
Via Pasquale Scura 8
80134 Napoli
Tel.339 1532484
info@shazargallery.com
www.shazargallery.com

 

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