Azione creativa in via Chiatamone. Oggi pomeriggio, dalle 17 alle 19, sui gradini che conducono al lungomare di Napoli, nel quartiere Chiaia, ci sarà Gianluca Biscalchin per  inaugurare il progetto ArteInScala nato da un’idea dell’architetto Frine Carotenuto.
Obiettivo: la valorizzazione della gradinata, promossa da Antonio Viola, titolare del ristorante Mammina pizzeria e cucina genuina (con sede anche a Milano) che già da tempo  si prende cura del luogo, gratuitamente. Con la preziosa collaborazione della Prima Municipalità Chiaia Posillipo San Ferdinando, l’iniziativa vuole accendere i riflettori su un percorso spesso ignorato e trascurato, ma di grande bellezza.
Spiega Carotenuto: «L’arte può essere strumento di riconquista del bello e di spazi urbani spesso dimenticati o poco curati. Questo intervento di Biscalchin è solo il primo di una lunga serie di eventi artistici, che in collaborazione con Mammina, porteremo avanti per tutto il 2018».

Qui sopra, l'artista. In alto, la gradinata del Chiatamone
Qui sopra, l’artista. In alto, la gradinata del Chiatamone


Dopo  Biscalchin, altri artisti
 si cimenteranno sulla scala, ciascuno con il proprio personalissimo stile. Il progetto prevede 4 interventi fino a dicembre 2018. Ogni volta e per un intero pomeriggio la scala diventerà un’enorme tela a cielo aperto dove gli artisti interverranno con gessi, colori e pennelli. Gli interventi saranno condotti nel pieno rispetto del luogo: azioni site-specific non invasive né permanenti. A fine anno il racconto per immagini delle quattro azioni site-specific saranno oggetto di una mostra e di un video d’autore.
Autore eclettico, Biscalchin  da tempo lega il suo lavoro al cibo tanto da essere definito illustratore gourmet. Numerosi interventi per grandi chef, libri e manifestazioni di cultura gastronomica in tutta Italia. E’ la prima volta, però, che agisce in un angolo di città.
Spiega l’artista: «Non smetto mai di usare la fantasia e quando posso mi getto in nuove sfide, come questa di disegnare un’intera scala. Potreste definirmi un performer ma preferisco di gran lunga essere chiamato madonnaro».

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