Lo ha annunciato dalla sua pagina di Facebook. Con queste parole : «Mi fate gli auguri? In casa Imperatore è arrivata una nuova creatura: “Aglio, olio e assassino”. Un poliziesco umoristico tendente al giallo con sfumature noir e pennellate rosso peperoncino. Fino a sette anni fa non avrei neanche lontanamente immaginato di scrivere un romanzo. Poi ne sono arrivati cinque. Ben 1432 pagine di storie e personaggi, centinaia di incontri, migliaia di abbracci e strette di mano. Una felicità immensa. Da oggi inizia un nuovo viaggio. Da bravo papà, devo dedicare cure e attenzioni al neonato; è un tipo birbantello, ribelle, piccante, non posso perderlo di vista un solo momento. Voi mi aiuterete a svezzarlo».
Sintesi di un battesimo che è già cominciato e che avrà la sua celebrazione ufficiale domani, mercoledì 30 maggio, alla libreria Feltrinelli di piazza dei Martiri (Napoli) quando alle 18 Pino Imperatore, milanese di nascita con genitori immigrati e attuale domicilio ad Aversa, presenterà il nuovo nato in famiglia, con Francesca Gerla e Edgardo Bellini. Leggerà alcuni brani del libro (ed. Dea Planeta) Paolo Caiazzo.

Qui sopra, la copertina. In alto, l'autore
Qui sopra, la copertina. In alto, Pino Imperatore

Lo sfondo è una città solare, allegra e pasticciona che si tinge di giallo  tra humour, cibo, gioia di vivere. Protagonisti, un maestro della cucina napoletana dalla battuta pronta e un ispettore di polizia scapolo impenitente.
Peppe Vitiello, soprannominato “Braciola”, per via  del suo non peso forma, regna nella trattoria Parthenope, sul lungomare di Mergellina. In casa, invece, è succube della moglie  Angelina, burbera e dispotica. Ritenedolo un incapace, lo tiene lontano anche dai fornelli.
L’ispettore Gianni Scapece ha appena messo piede  nel nuovo commissariato vicino alla trattoria: è un  solitario che adora la cucina quanto le donne. Tra una risata e un bicchiere di vino, Vitiello e Scapece sono diventati amici: Braciola è ormai il confidente preferito del poliziotto.
Ovviamente non può mancare il morto: accanto al cadavere suppellettili di cibo… Per scovare l’assassino, Scapece unisce il proprio intuito di sbirro all’esperienza gastronomica dell’amico. Il killer, infatti, provoca l’ispettore: ogni giorno gli fa arrivare prelibatezze napoletane preparate con le proprie mani. Impepate di cozze, fritture di pesce, caponate…

 

 

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