L’amore e i legami d’affetto filiale sono al centro del romanzo di Francesca Tofanari “La stagione delle anime fragili” pubblicato da Bonfirraro editore. I protagonisti sono boomer alle prese con un passato che stenta a passare, il ricordo di un incontro estivo che rimane indelebile e in agguato per innescare una reazione a catena.
In scena l’incubo di tutti gli amanti: il verificarsi di un incidente con la conseguente impossibilità di ricevere notizie. A darle le notizie ci pensa la figlia di lui che, letti i messaggi WhatsApp di una persona contrassegnata in rubrica solo da una lettera- presumibilmente l’iniziale di un nome o cognome -si finge il padre in coma.
Con uno stile narrativo costruito con il meccanismo del flash back andando avanti nella lettura si conosce la storia tra il padre e una donna che, essendosi innamorati da ragazzi e poi persi di vista, avevano ricominciato a frequentarsi.
L’autrice indaga le dinamiche familiari e quelle d’amore facendo riflettere sulla possibilità di un legame inossidabile nel tempo e impermeabile al cambiamento che in ognuno avviene.
Come ci sentiremmo se incontrassimo il nostro amore dell’adolescenza, quello che ci ha fatto battere il cuore all’impazzata senza darci la possibilità di vivere una storia d’amore e superarla? Avremmo, forse, anche noi la sensazione di poter recuperare il tempo perduto nonostante nel frattempo ci fossimo legati ad altre persone?
La trama mi ha evocato alcune scene del film Nuovo cinema Paradiso in cui il protagonista per l’intera vita cerca, in ogni donna che incontra, Elena la ragazza che non si era presentata all’appuntamento, anche Tofanari ha costruito la storia su un mancato incontro dovuto all’anticipata partenza dei genitori di lei che determinano l’impossibilità di un saluto, un commiato o un arrivederci.
Per alcuni il primo amore ha una assolutezza che iscrive un’ipoteca sui rapporti futuri, magari è una distorsione dovuta all’atto di immaginare che la purezza di quel sentimento sia irraggiungibile o che l’aver perso l’anima gemella impedisca di ricreare una sintonia, una complicità e una passione profonda ma – sia come sia – il protagonista della storia non ha intenzione di rinunciare a un legame che lo avvolge e gli riscalda il cuore e i sensi.
Il finale è aperto, non sappiamo se i due ragazzi d’un tempo si rincontreranno né se staranno insieme per una notte o per il resto della vita, quel che sappiamo è che ognuno/a è padrone del suo destino e può scegliere.
L’autrice richiama la serendipità e il meccanismo delle sliding doors per sollecitare in chi legge la curiosità nella casualità che potrebbe, in qualsiasi momento, cambiare il corso degli eventi, cosa sarebbe accaduto se… a volte capita di porci questa domanda alla quale – non avendo risposta- forniamo differenti scenari. Una lettura che sollecita il ricordo e pungola la fantasia.
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IL LIBRO
Francesca Tofanari,
La stagione delle anime fragili
Bonfirraro editore
Pagine 154
euro 18
L’AUTRICE
Nata il 7 luglio 1969 e vive a Firenze. Ha conseguito la maturità classica, ha una laurea in giurisprudenza e l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato. Giornalista freelance, collabora con il Corriere della Sera per le pagine di cultura. Ha pubblicato i libri Missa Est, Artigiani in Firenze, Sassaiole e Capirotti, San Frediano prima del cool, In punta di sangue. Per i tipi di Mompracem nel 2021 pubblica Spari dall’aldilà e nel 2023 Ne uccide più la penna…