L’Accademia di Belle Arti di Napoli oltre a essere ente di formazione, è un’istituzione culturale fortemente radicata nella storia artistica e sociale di Napoli. Da quasi tre secoli opera in un territorio con il quale si identifica profondamente, traendone stimoli, ispirazioni e,in molti casi, il proprio stesso motivo di esistenza.

Solo una comunit  educativa innervata profondamente nei luoghi e nella cultura che la circondano,
potr  infatti raggiungere quei livelli di eccellenza e di efficacia, anche intesa in termini economici, che oggi la formazione, in particolare quella terziaria e, ancora più specificamente, quella che si definisce Alta Formazione Artistica, deve necessariamente perseguire.

Tutti temi che passano attraverso la questione fondamentale della costruzione di un’identit  collettiva e di un senso di appartenenza, quali valori fondati di una nuova cultura della cittadinanza.
L’Accademia di Belle Arti di Napoli ha sempre scelto di essere parte attiva e propositiva di questo territorio, ancor di più in tempi recenti, con la determinazione di privilegiare azioni di partenariato attivo e collaborazioni orientate alla valorizzazione e all’impegno sociale.

Nel corso dell’ultimo anno, coincidente con il primo periodo di mandato del nuovo direttore Giuseppe Gaeta e del nuovo presidente Paolo Ricci,
si è dato maggiore impulso alla costituzione di un network di relazioni con altre istituzioni formative e culturali, puntando a una progettualit  mirata e di eccellenza, da sviluppare attraverso sinergie efficaci e concrete pratiche di collaborazione.

Su questo presupposto sono stati costruiti tutti i recenti progetti,
sia quelli legati allo sviluppo di attivit  culturali e espositive, sia quelli proiettati verso attivit  di ricerca, sia ancora tutte le pratiche connesse a un armonico sviluppo della didattica. Il risultato di tale importante lavoro di progettualit  integrata si concretizza a partire da questo mese con l’aggiunta alla storica sede di Via Bellini di altri due luoghi simbolici della citt , pronti ad accogliere la formazione degli artisti del futuro.

La Scuola di Fashion Design sar  trasferita nella sede della Fondazione Regionale Mondragone, lo spazio, 400 mq distribuiti lungo tutto il primo livello della Fondazione, è stato reso funzionale alle esigenze della didattica sia frontale che laboratoriale.
Gli studenti avranno a disposizione 3 grandi aule adibite a laboratori oltre ad altre due allestite per le lezioni teoriche. A supporto dei docenti un’aula per il ricevimento degli allievi e per le riunioni di scuola. Tutti gli spazi affacciano sullo splendido terrazzo che circonda l’edificio dal quale si può godere la vista di alcuni degli squarci più suggestivi della citt .

Scegliere una sede di tale prestigio nasce soprattutto dalla volont  di valorizzare beni straordinari,
il museo del Tessile e dell’abbigliamento Elena Aldobrandini è uno tra questi attraverso le energie creative dei giovani studenti, che, a partire da tali luoghi, possono costruire un percorso professionale e personale, in stretta sinergia con la storia e con la tradizione di eccellenza di larga parte del territorio urbano.

Le Scuole di Didattica dell’arte e Communication Design saranno invece dislocate nella sede della Fondazione FOQUS gi  da oltre un anno avamposto di accoglienza e propositivit  sociale e culturale nel cuore dei quartieri spagnoli.
La presenza di una Scuola di Alta Formazione Artistica all’interno di una realt  sociale complessa come quella su cui sorge la fondazione, rappresenta il tentativo di rendere lo studio, la formazione post scolastica, alla portata di tutti. Un modo di fare conoscere concretamente anche a chi semplicemente fruisce dei servizi sul territorio, l’importanza della formazione ai fini di un più facile inserimento nel mondo del lavoro.

Queste sedi individuate in base a un preciso progetto culturale, esprimono con chiarezza la strategia di un’istituzione come l’Accademia,
che si sente parte di una comunit  scientifica, artistica ma, soprattutto, umana e civile, che oggi, più che mai, necessita della costruzione di presidi culturali stabili e credibili all’interno della citt .

Nella foto, la Fondazione Mondragone e i quartieri spagnoli visti dalla Fondazione FOQUS

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