L’impegno per ricordare la Shoah è grande. Ma non ha arginato l’onda xenofoba che sta sommergendo il mondo. Lo afferma oggi (23 gennaio) dalle colonne del quotidiano la Repubblica il giornalista e saggista Gad Lerner. Eppure è necessario continuare a scavare nella tragedia collettiva per far emergere tutto il male di una storia che ha fatto rimettere in discussione l’esistenza di Dio.
Tra le tante iniziative della Giornata della Memoria anche a Napoli, lunedì 27 gennaio alla Fondazione De Felice, presieduta da Marina Colonna, nella suggestiva sede di Palazzo Donn’Anna, alle 17.30, si svolgerà l’incontro dal titolo “21, Il binario nero dell’indifferenza. il Memoriale della Shoah di Milano dall’invisibile al visibile” che verrà introdotto da Gioconda Cafiero dell’Università Federico II e salutato dalle note del coro giovanile Le Voci del 48 diretto dal Maestro Salvatore Murru a cura del Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini.
Ci saranno Jacques Gubler, professore emerito dell’Accademia di architettura di Mendrisio e Politecnico di Losanna, autore del libro Architettura dell’indelebile. Due Memoriali della shoah. Milano e Drancy, (Milano 2018) con Guido Morpurgo e Annalisa de Curtis architetti progettisti del Memoriale della Shoah di Milano, unico luogo teatro di deportazioni in Europa rimasto intatto, vincolato dal Ministero per i beni culturali per il suo “nteresse culturale storico particolarmente importante e Premio Medaglia d’Oro all’architettura italiana 2015.
Il Memoriale milanese si trova negli spazi sottostanti alla Stazione Centrale di Milano, un’area originariamente adibita alla movimentazione dei vagoni postali che tra il 1943 e il 1945. Fu il luogo in cui migliaia di ebrei e oppositori politici furono caricati su vagoni merci e agganciati ai convogli diretti ad Auschwitz-Birkenau, Mauthausen e altri campi di sterminio e di concentramento. Il 6 dicembre 1943 partì il primo carico di prigionieri ebrei (169 persone, ne tornarono 5), il 30 gennaio 1944 il secondo. Direzione, Auschwitz-Birkenau. Soltanto 22 delle 605 persone deportate quel giorno sopravvisse. Tra loro, la senatrice a vita Liliana Segre, allora tredicenne.
La Fondazione Memoriale della Shoah di Milano rende omaggio alle vittime dello sterminio e rappresenta un contesto vivo e dialettico in cui riflettere su quello che è successo. Uno spazio per costruire il futuro, favorire la convivenza civile, studiare, ricercare e confrontarsi. Un memoriale per chi c’era, per chi c’è ora, ma soprattutto per chi verrà.

Qui sopram nel Memoriale di Milano il muro dell'indifferenza. In alto, l'area di deportazione
Qui sopra, nel Memoriale di Milano il muro dell’indifferenza. In alto, l’area di deportazione

I Musei della Memoria, architetture che raccontano – IV edizione
lunedì 27 gennaio 2020 – ore 17,30
Fondazione De Felice – Palazzo Donn’Anna
Napoli, Largo Donn’Anna, 9 (via Posillipo)
www.fondazionedefelice.it

 

 

 

 

 

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