Nasce a Napoli, in via San Paolo nel cuore del centro storico un nuovo format targato Lineadarte Officina Creativa. Una serata, poche ore insieme, un solo colpo di pistola, un’artista alla volta e uno soltanto. Una mostra, poche opere, tante opere. Una performance, teatro danza o pittura dal vivo. Non importa.  Quello che veramente conta è il confronto tra la persona e il suo pubblico.
Artista e visitatori vicini per una chiacchierata incentrata sulla vita e il percorso del creativo invitato, in questo caso Ilaria Pergolesi, classe 1980, romana di Civitavecchia.
La pittrice si è esibita in una performance emozionale accompagnata da un violino e un pianoforte, una musica scarna semplice, diretta come solo lei sa essere.
Poco basta a Ilaria per dar corpo alle sue donne, ai corpi tratteggiati, ai fiori che diventano gambe e seni, alle curve sinuose che si tramutano in petali. Tentativi bislacchi di trasformare l’amore in germogli.
La gentilezza dei fiori, la gentilezza di Ilaria. La danza della sensualità si fa qui donna e occhi e labbra. Un modo per conoscere sé stessi, per conoscere la parte più intima di noi buttando fuori tutto quello che siamo, nelle sue opere l’artista Pergolesi mette sempre pezzi di lei, particolare, spunti, intuizioni. Tutto quello che conosce, tutto quello che vorrebbe conoscere. 
Quattro minuti le bastano per realizzare un lavoro che sa di Giappone, opere calligrafiche dove il segno diventa tutto. Attenzione però perché se le basta così poco per realizzare un’opera è solo per l’esperienza e la sicurezza che la accompagnano.
L’arte è anche questo, fare, creare e non smettere mai, esercitare la mano, ripetere gesti all’infinito che diventano parte di te. Ilaria ci mette pochi minuti perché sono vent’anni che lavora per quei quattro minuti. Croce e delizia.
E così su fondo bianco Pergolesi va di nero, dentro e fuori la tela, dentro e fuori se stessa. Per poi perdersi in una risata, coinvolgere il suo pubblico e lasciarsi andare in un dibattito, in un confronto con le persone presenti in galleria e Giovanna Donnarumma, padrona di casa.
Scopriamo così che le opere andranno in mostra a fine mese a Barcellona, città che Ilaria Pergolesi conosce bene, dove da anni espone. La sua formazione, il suo amore per il colore, la sua esperienza con i bambini, i corsi tra pittura e danza.  Nemo propheta in patria.
Un’artista internazionale conosciuta ad Amsterdam e a Parigi , dove amano particolarmente le sue opere colorate, di casa in Spagna. Ecco da dove parte questa nuova avventura per Giovanna e Gennaro Ippolito, anima e cuore di Lineadarte Officina Creativa, che si preparano a tagliare il traguardo dei quindici anni da quando tutto è iniziato.
Non sappiamo ancora chi sarà il prossimo artista a confronto ma di sicuro staremo lì a sostenerli perché loro fanno bene alla nostra città più di quanto questa città abbia mai fatto per loro. Nemo propheta in patria, ancora una volta.

In pagina, l’autrice e alcune sue opere


Ilaria, classe 1980 , diplomata all’istituto d’arte di Cvitavecchia attualmente vive e lavora fra Roma e Civitavecchia. Illumina d’immenso amore l’intera esistenza con il brio dei colori squillanti, la vibrazione della forma evanescente ed il movimento dei volumi rotolanti.
Il suo caleidoscopio cromatico è cangiante, dinamico ed opalescente, per rispecchiare le immagini fantastiche e mediatiche della sua arte eclettica e magica e decisamente molto femminile e divertente.
Ilaria ha esposto in molte città italiane, tra cui Roma,Napoli,Torino, Civitavecchia, Firenze, Varallo Sesia, Rimini, numerose le sue presenze anche all’estero in particolare in Francia, Spagna, Portogallo, Cina. 
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