Caio Mario Garrubba. Frelance sulla strada. Da oggi 15 aprile fino al 5 giugno al Pan Napoli riscopre il genio del reporter. Acura di i Emiliano Guidi e Stefano Mirabella, la mostra è ideata e organizzata da Archivio storico Luce/ Cinecittà Spa in collaborazione con il Comune di Napoli, Coop culture e Magazzini fotografici.
Un percorso di 150 scatti, per la maggior parte inediti che restituisce visibilità a un protagonista del fotogiornalismo internazionale, capace di unire il racconto sociale e risultati estetici impressionanti.
Nato a Napoli, classe 1923, Garrubba è stato dal suo esordio alla macchina nel 1953 – nel mitico Mondo di Mario Pannunzio, con un seminale reportage dalla Spagna franchista – un infaticabile reporter camminatore. Un freelance dello sguardo, scopritore di quattro-cinque mondi. Di popoli lontani, città, esistenze, che i lettori spesso conoscevano proprio grazie agli scatti della sua Leica.
Dopo la Spagna Garrubba ha inviato reportage dall’Unione Sovietica (nel ’57, quando in Europa non c’era chi non si chiedesse cosa vi accadeva), dall’Europa dell’Est (fino a diventarne uno dei principali narratori occidentali), dalla Cina (secondo fotografo europeo inviato a effettuare scatti nella Repubblica Popolare), dalla Thailandia.
Inoltre, dagli Stati Uniti, dove proseguì la lezione degli amati reporter di Life, dal Brasile, la Francia, la Grecia… e dalla sua Napoli e dal meridione italiano.
Le sue immagini sono state pubblicate sulle principali testate internazionali, dal tedesco Der Spiegel al francese L’Express passando per la Repubblica e Il Messaggero.
Nella mostra, scatti (principalmente in bianco e nero) che vanno dai primi anni ’50 ai primi ’80. E una nuova sala realizzata ad hoc, interamente dedicata al rapporto tra lui e Napoli: trenta foto su una città dalla bellezza che rapisce, vista dalla strada, ad altezza dell’umanità che la vive.

Nella foto in copertina, USA New York 1970.
Qui sopra, un’immagine napoletana, ph Archivio storico Luce

L’acquisizione del fondo Garrubba da parte dell’Archivio Luce nel 2017 significa impegno per il futuro di conservazione, cura, diffusione di un patrimonio straordinario da parte di un’istituzione europea dell’immagine che nel suo archivio conserva oltre 3 milioni di foto ed è inserita nel Registro Memory of the World dell’Unesco (unico archivio audiovisivo italiano ad avere questa tutela).
La mostra e il catalogo (a cura di Emiliano Guidi e Stefano Mirabella Testi di Enrico Bufalini, Emiliano Guidi, Stefano Mirabella, Uliano Lucas, Tatiana Agliani e Tano D’Amico) vogliono essere contributi alla storiografia su fotogiornalismo e fotografia in generale.
Per saperne di più
www.archivioluce.com
http://www.magazzinifotografici.it/category/workshop/prossimi-workshop
www.comune.napoli.it
https://www.facebook.com/Panpalazzoarti
info e prenotazioni
www.coopculture.it



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