“Napoli è una citt  particolarmente vocata per il mistero”. Parole di Enzo Langellotti, organizzatore e mente, con Romolo Runcini e Bruna Mancini, della prima edizione del “Festival Internazionale del Fantastico” che si svolger  al Pan di Napoli (via dei Mille 60) dal 5 (apertura alle ore 10) al 7 novembre.

Le motivazioni? Rintracciabili in parte in ragioni geografiche: “il Vesuvio crea un’incertezza permanente sulla vita della citt  e dei napoletani”. In parte perch “si stratificano culture, leggende e superstizioni da secoli. Alcuni vicoli della citt , per esempio, sono abitati dal munaciello”. Ed è proprio lo spiritello partenopeo a campeggiare sulla locandina del festival. Ma con una modifica: “Moonaciello, in quanto personaggio che subisce l’influenza della luna”.

A distanza di due anni dal prologo del festival, gli ideatori ci riprovano. “Dopo il successo dell’anteprima, non ben supportato dalle istituzioni, testardi, abbiamo rimesso insieme energie e fondi per realizzare la prima edizione”. Stavolta con un po’ di aiuto da parte dell’assessorato alla cultura, che “ha offerto le strutture per svolgere il convegno, la mostra fotografica, quella d’arte e le performance teatrali”.

E proprio l’essere multi artistico è una delle caratteristiche del festival. “Crediamo che il fantastico abbia svariati sviluppi: cinema, fotografia, teatro, pittura. La mostra idea è stata di coinvolgere le diverse arti, con una base teorica molto forte”. Ed è per questo che il convegno rappresenta il nocciolo del festival. “Interverranno i maggiori teorici a livello mondiale che, dall’estero e dalle universit  straniere o italiane, portano il loro contributo”.

Non solo parole, ma anche visione. Tra i punti forti, un’intervista inedita a Romolo Runcini, ma anche mostre fotografiche e installazioni.

Il progetto iniziale vantava “idee molto più ambiziose. Una mostra internazionale, che coinvolgesse anche artisti stranieri e opere provenienti dai maggiori musei internazionali. Ma le difficolt  economiche ci hanno tarpato le ali”. La scelta è dunque ricaduta su alcuni artisti napoletani o della provincia, “con cui abbiamo iniziato un percorso. Non ci siamo limitati a prendere lavori gi  prodotte spiega Langellotti- ma abbiamo chiesto di creare delle opere ad hoc”. E continua: “Il festival ha un tema. Quest’anno è il corpo del fantastico e nel fantastico. Cos la fotografa Francesca Romana Gaito ha presentato un progetto sul corpo di Napoli. Si è soffermata su dettagli della citt , come i castelli o le strade, percepiti con una sensibilit  votata al fantastico. Cos il castello può apparire sottosopra o cambiare colore, mentre camminando nei vicoli possono apparire volti alle finestre”. Una sala a parte è, invece, dedicata all’opera di Leonardo Amendola e la sua personale “Corpi celesti”, un’indagine sul fantastico nella fantascienza. “Sono opere e installazioni pesanti e voluminose. Realizzate con materiali disparati e effetti di luce che creano movimenti e animazioni interne alle opere. L’impatto è visivo è suggestivo oltre che imponente”.

Infine, una speranza. “Il festival nasce come evento culturale, ma è un vuole porsi anche come progetto economico e sociale. Di radicamento nella citt . Un modo per portare turisti a Napoli anche a novembre, dedicando il mese a iniziative legate al fantastico, capaci di coinvolgere più punti della citt “.

In alto, la locandina del festival. In basso (foto di Maria Volpe Prignano), il Pan

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