Le camelie della Floridiana. Una mostra che annuncia la primavera. Domenica 11 marzo apre al pubblico, dalle 12, nel salone delle feste del Museo Duca di Martina saranno esposti i fiori recisi, provenienti dal boschetto del parco che circonda l’edificio.
Illustrerà la mostra curata dalla direttrice del museo, Luisa Ambrosio (con la collaborazione dell’assistente tecnico Luciano La Torre) Addolorata Ines Peduto, tecnico biologo del parco e acquedotto Carolino della Reggia di Caserta. Sarà affiancata dalla tea trader   Antonia Grippa che descriverà anche le differenze con la pianta della Camellia Sinensis da cui deriva il tè. Per tutti gli ospiti, degustazioni delle diverse specie di tè, gentilmente offerte da Il piacere di offrire il tè.
Diventato celebre nel mondo grazie al romanzo “La signora delle camelie” di Alexandre Dumas pubblicato nel 1848, il fiore (foto), introdotto in Italia per la prima volta nel giardino inglese della Reggia di Caserta da John Andrew Graefer nel 1786, giunge sotto il Vesuvio nei primi decenni dell’Ottocento, molto probabilmente su iniziativa di re Ferdinando di Borbone che aveva acquistato la Villa per la moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia.
I lavori di restauro della Villa e dell’intero appezzamento di terreno  (a quel tempo comprendeva pure l’attuale parco di Villa Lucia) erano stati affidati all’architetto di corte Antonio Niccolini che nel 1825 diede incarico al giardiniere reale Federico Dehnardt di arricchire il parco con piante esotiche  e parterres floreali.
Originaria del Giappone, la camelia appartiene alla famiglia delle Theaceae. Il suo nome scientifico è Camellia japonica, dal nome di un gesuita ceco che per primo la descrisse sul finire del Seicento. In questa specie si verificano notevoli mutazioni gemmarie con germogli sui quali si sviluppano fiori dalle colorazioni diverse.
Un fenomeno che ha appassionato moltissimi collezionisti. I petali possono essere di colore bianco, rosa, rosso, violetto. Esistono anche decine di specie  ottenute per ibridazione: così i petali possono essere uniformi, screziati o sfumati. La fioritura avviene tra la fine dell’inverno e gli inizi della primavera.
Per saperne di più
http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/il-museo

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