Masaniello torna a Napoli, 50 anni dopo il suo debutto. Il capopopolo sale di nuovo in scena fedele alle prime due edizioni di Armando Pugliese e Elvio Porta venerdì 23 maggio 2025 alle 21 (repliche poi dal 27 maggio al 1° giugno) nel cortile d’onore di Palazzo Reale Napoli. Uno septtacolo corale, simbolo dell’identità di un popolo che si ribella.
Presentato da Immaginando Produzioni di Rosario Imparato, l’allestimento vedrà interpreti, in ordine alfabetico, Vincenzo Astarita, Carmine Benitozzi, Marcello Borsa, Alessia Cacace, Franco Castiglia, Sergio Celoro, Nicola Conforto, Luigi Credendino, Vincenzo D’Ambrosio, Adriano Di Domenico, Salvatore Esposito, Antonio Ferraro, Mattia Ferraro, Pina Giarmanà, Lello Giulivo, Massimo Masiello, Peppe Mastrocinque, Gennaro Monti, Alfredo Mundo, Serena Pisa, Ruben Rigillo, Danilo Rovani, Luca Saccoia, Ciro Scherma, Lello Serao, Silvia Siravo, Enzo Tammurriello, Mario Zinno.
I costumi di Silvia Polidori sono a cura di Francesca Garofalo e Camilla Grappelli, le musiche di Antonio Sinagra, le scene di Bruno Garofalo, che cura anche la supervisione alla regia, il disegno luci di Francesco Adinolfi.
Scenario di grande effetto, la residenza borbonica per lo spettacolo ambientato nel cuore del Vicereame napoletano del XVII secolo che racconta gli ultimi giorni del pescivendolo tracciando i contorni della vibrante rivolta che infiammò le strade di Napoli.
Fedele all’impianto originale, questa nuova versione, firmata nella supervisione alla regia da Bruno Garofalo, storico scenografo della compagnia, mantiene intatta la sua potenza scenografica e partecipativa.
Lo spettacolo si svolge all’aperto, senza l’uso di strutture teatrali tradizionali, e coinvolge direttamente il pubblico, che segue a piedi lo sviluppo dell’azione e si fonde con la massa dei popolani e dei rivoltosi, diventando parte integrante della narrazione.
Gli elementi scenografici, dinamici e mobili, sono montati su carrelli e movimentati dagli attori stessi, e talvolta dagli spettatori, in un costante scambio tra palco e platea, dando vita a un teatro immersivo e civile, che fonde arte e memoria.
Omaggio a un’opera che ha attraversato il tempo: proporla oggi, secondo le intenzioni originarie degli autori, significa rinnovare un dialogo tra passato e presente, restituendo alla scena il suo ruolo profondo di luogo di riflessione e partecipazione.
Masaniello non è solo un personaggio storico, ma un simbolo, che incarna il conflitto eterno tra potere e giustizia, tra governanti e governati. Rappresentarlo significa mettere in scena un confronto che non ha perso attualità, che supera i confini storici e parla anche al nostro tempo.
Lo spettacolo, fin dalla sua prima edizione nel 1974, ha attraversato piazze e cortili monumentali, da Napoli a Roma fino ai festival europei, portando con sé un linguaggio teatrale che unisce racconto storico e passione civile. Si celebra una stagione creativa che ha segnato l’identità di Napoli e della scena italiana, ma si afferma anche una fiducia rinnovata nella forza del teatro come strumento di trasformazione.
Per i biglietti
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Nella foto di Claudio Garofalo, la “squadra” di Masaniello
Royal Palace/Masaniello (re)enters the stage after 50 years. The show of Armando Pugliese and Elvio Porta returns.
Masaniello is back in Naples, 50 years after his debut. The leader of the people takes the stage again, faithful to the first two editions by Armando Pugliese and Elvio Porta, on Friday, May the 23rd, 2025 at 9 pm (repeated then from May the 27th to June the 1st) in the courtyard of honor of the Royal Palace of Naples. A choral septet, a symbol of the identity of a rebellious people.
The production, presented by Immaginando Produzioni di Rosario Imparato, will feature, in alphabetical order, Vincenzo Astarita, Carmine Benitozzi, Marcello Borsa, Alessia Cacace, Franco Castiglia, Sergio Celoro, Nicola Conforto, Luigi Credendino, Vincenzo D’Ambrosio, Adriano Di Domenico, Salvatore Esposito, Antonio Ferraro, Mattia Ferraro, Pina Giarmanà, Lello Giulivo, Massimo Masiello, Peppe Mastrocinque, Gennaro Monti, Alfredo Mundo, Serena Pisa, Ruben Rigillo, Danilo Rovani, Luca Saccoia, Ciro Scherma, Lello Serao, Silvia Siravo, Enzo Tammurriello, Mario Zinno.
Silvia Polidori’s costumes are curated by Francesca Garofalo and Camilla Grappelli, music by Antonio Sinagra, sets by Bruno Garofalo, who also directs, lighting by Francesco Adinolfi.
Impressive scenery, the Bourbon Residence for the show, set in the heart of the 17th century Neapolitan viceroyalty, which tells the last days of the fishmonger, tracing the contours of the vibrant revolt that inflamed the streets of Naples.
Faithful to the original plan, this new version, under the direction of Bruno Garofalo, the company’s longtime set designer, retains its scenic and participatory power.
The performance takes place in the open air, without the use of traditional theatrical structures, and directly involves the audience, which follows the action on foot, merging with the mass of commoners and rioters, becoming an integral part of the narrative.
The scenic elements, dynamic and mobile, are mounted on carts and moved by the actors themselves, and sometimes by the audience, in a constant exchange between stage and audience, resulting in an immersive and civic theater that blends art and memory.
A tribute to a work that has transcended time: to propose it today, according to the original intentions of the authors, means renewing a dialogue between past and present, restoring to the stage its profound role as a place of reflection and participation.
Masaniello is not only a historical figure, but also a symbol, the embodiment of the eternal conflict between power and justice, between the rulers and the ruled. To represent him is to stage a confrontation that has not lost its topicality, that transcends historical boundaries and speaks to our time.
Since its premiere in 1974, the show has crossed squares and monumental courtyards, from Naples to Rome to European festivals, bringing with it a theatrical language that combines historical narrative and civic passion. It celebrates a creative season that has marked the identity of Naples and the Italian scene, but also affirms a renewed faith in the power of theater as a tool for transformation.
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