Premio Napoli, ultimo atto. Vince L’uomo che trema di Andrea Pomella pubblicato da Einaudi per la sezione narrativa. Serata finale ieri condotta da Conchita Sannino al teatro Mercadante gremito di spettatori.
La 65esima edizione della manifestazione conferma lo spirito colto e allo stesso tempo  popolare dell’iniziativa: a più di mille giudici lettori è stato affidato il compito di scegliere i vincitori, a partire dalle terne finaliste selezionate da una giuria tecnica presieduta dall’avvocato Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione Premio Napoli (foto).
Il libro dello scrittore/giornalista romano è un memoir di una potenza rara. È la storia della depressione di un giovane uomo, che guarda il suo male in faccia per cercare di comprendere più che può. Guarda la sua malattia come se fosse un corpo estraneo, la viviseziona, tenta di capire qualcosa d’importante e di farlo capire ai suoi lettori.
Pomella prevale nella terna su Giulio Cavalli con “Carnaio” (Fandango)e  Maria Pace Ottieri con “Il Vesuvio universale”(Einaudi).
Al primo posto per la poesia si piazza Nanni Cagnone con “Le cose innegabili” (Avagliano) preferito a Francesco Nappo con “I passeri di fango” (Quodlibet) e Tiziano Scarpa con “Le nuvole e i soldi” (Einaudi). Nella saggistica sul podio va Gian Piero Piretto con “Quando c’era l’URSS” (Raffaello Cortina) che supera Paolo Isotta con “La dotta lira” (Marsilio) e Salvatore Silvano Nigro  con “la funesta docilità” edito da Sellerio.
Premio internazionale a Delphine Minoui, giornalista francese specializzata nel mondo arabo-musulmano, autrice nel 2018 del bestseller “Gli angeli dei libri di Daraya”. Premio cultura a Gabriele Salvatores, regista sensibile al fascino della letteratura, come dimostra la sua filmografia: ha vinto un Oscar nel 1992 per “Mediterraneo” e ha ottenuto un recente  successo con il road movie “Tutto il mio folle amore”.
Premiato tra i napoletani illustri Vincenzo Maria Siniscalchi, avvocato, già più volte deputato e componente del Consiglio superiore della magistratura, nonché giornalista pubblicista e critico cinematografico. Infine, premio Scrittori per l’Europa a Claudio Magris, tra i più raffinati autori e saggisti d’Italia, che ha appena pubblicato il libro “Polene. Occhi del mare”.

 

 

 

 

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