Ognuno ha le sue prigioni, mentali, fisiche. Ognuno ci convive.”  Ognuno porta con sé sbarre e chiavi, catenacci e legami. La vita è una gabbia nella quale siamo costretti in qualche modo a esistere, una gabbia dorata quando siamo fortunati, ruggine e letame quando proprio non va bene, la maggior parte delle volte è vetro e plexiglass, così che nemmeno ce ne accorgiamo.
Possono passare mesi, anni, decenni senza rendercene conto, dentro schemi e infrastrutture che ci siamo costruiti da soli, che ci hanno cucito addosso, sempre e solo con il nostro aiuto.

Qui sopra, il Punk Tank Cafè. In alto, Ljdia Musso davanti ad alcune delle sue foto
(ph Antonio Conte)


Perché mentre il sarto della prigione prendeva le misure e con il metro segnava a matita sul taccuino della vita la lunghezza del nostro avambraccio noi eravamo fermi, immobili, silenziosi. L’accidia del resto è uno dei sette peccali capitali.
Ljdia Musso, catanzarese di nascita e cosmopolita d’adozione alla sua prima personale a Napoli dopo aver partecipato a collettive e manifestazioni in giro per il capoluogo campano, dopo aver curato una mostra nella Piccola Galleria Resistente e conosciuto molti fotografi locali, presenta nove fotografie, tra cui un autoritratto, dove racconta di prigioni mentali, della sua voglia di libertà e di quella di altre otto persone conosciute nella città d’origine all’interno della comunità di Emmaus Catanzaro che accoglie senzatetto.
Fotografie in bianco e nero che partono da un’idea molto semplice. Dove si trova l’essere umano nella propria vita? Quanto siamo consapevoli di essere soggetti attivi e non meri spettatori di un film già scritto?
Tutti i protagonisti indossano la loro personale gabbia fatta di incontri, sbagli, momenti felici e sogni nel cassetto. 
Quando lo specchio comincia a darti del tu” l’unica cosa che possiamo fare è guardarlo negli occhi, guardarci negli occhi e prendere consapevolezza della nostra gabbia, magari provando a scrivere che cosa è per noi la libertà,  come hanno fatto Franco, Giuseppe, Ademir o Mario, le persone dietro all’obiettivo.
“Freedom is” è il titolo di questa prima personale di Ljdia Musso e le fotografie sono accompagnate dall’idea di libertà che hanno i soggetti immortalati.
“io sono libero ma sono prigioniero dei miei problemi e solo dio mi può liberare”
“libertà è vivere liberamente al naturale realmente 
sono semplice sincero senza falsa immagine o ambiguità tanto alla fine sono i comportamenti che parlano sempre”
“per me libertà vuol dire qualcosa che funge da prigione oppure andare via da qualcuno che tormenta da una vita”
“libertà è tutto ciò che mi permette di vivere quello che ho dentro il cuore”.
Il progetto è solo all’inizio perché tutti abbiamo una disperata e insensata voglia di libertà così “guardati intorno e guardati da chi si professa libero.
Il sapore della libertà è la paura. Solo chi ha paura della libertà ha il coraggio di inseguirla.” Ljdia Musso ha questo coraggio, e come lei, le persone che partono dalla comunità di Emmaus per ricominciare.
Da questa mostra è stato realizzato un libro che raccoglie le foto e le testimonianze dei soggetti ritratti, tra cui la responsabile della comunità.
La personale è stata inaugurata ieri e sarà ospite del PunkTank Cafè di Piazza Dante a Napoli fino al 12 febbraio. Un locale dall’anima molteplice, caffè letterario, book store e music store, spazio espositivo per eventi live e culturali, un luogo che vuole dare spazio a tutte le forme di espressione artistica e culturale e che accoglie tutti, perché il punk è anche inclusività.
Un mese intero per assaporare bricioli di libertà cercando la propria, magari scardinando quei lucchetti che ci tengono ancorati all’idea di realtà che ci raccontiamo da soli.
“Freedom is…” continuate pure senza di noi.
Freedom is…

Mostra fotografica personale di Ljdia Musso
Dal 12 gennaio al 12 febbraio 2023
Punk Tank Café
P.za Dante, 40
Napoli
Orari di apertura
Domenica-Giovedi: 10.00-3:00
Venerdì e Sabato: 10:00-6:00

Le cento città di Vincenzo Costantino Chinaski
Ognuno ha le sue prigioni, mentali, fisiche.
Ognuno ci convive.
Ma quando le pareti cominciano a restringersi, le facce diventano anonime.
Quando lo specchio comincia a darti del tu
quando i marciapiedi ti provocano vertigini e la strada sembra il tuo tappeto rosso
metti insieme il tuo bagaglio.
Riempilo di ricordi, speranze, parole, storie vissute e storie da vivere
riempilo di emozioni, musiche, liti, illusioni d’epoca, domande e risposte.
Trovati un amico e comincia la condivisione, l’esplorazione.
Vai a caso, lascia le tue lacrime sul cuscino, incontrati con la vita, scontrati con il dolore ruba l’amore.
Non avere una meta ma cento, prova a ritornare perché il ritorno dà senso al viaggio.
Pensa a Polifemo e alla sua solitudine e rispetta la solitudine altrui.
Gira intorno al mondo non girare con lui.
Affrancati da te stesso e dall’attesa.
Per amare la vita bisogna tradire le aspettative.
Guardati intorno e guardati da chi si professa libero.
Il sapore della libertà è la paura.
Solo chi ha paura della libertà ha il coraggio di inseguirla.

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