Viaggiare mi è sempre piaciuto, la mia prima tappa quando visito una città? I cimiteri, luoghi di pace che ti mettono serenità nell’anima, puoi pensare tutto quello che vuoi in quel momento, sapendo che se anche i defunti leggono i tuoi pensieri, sicuramente non ti giudicano.
Parigi, cimitero di Montparnasse. La tomba di Oscar Wilde, Edith Piaf Charles Baudelaire dove dietro una lapide di una semplice e sobria tomba di famiglia si nasconde il nome del grande poeta e scrittore francese.
Ancora tantissimi illustri come Chopin, Jim Morrison, Jean-Paul Sartre, tanti illustri, tante anime sconosciute. Poi per ore, girando per il cimitero … Volevo rendere omaggio alla grande Maria Callas, arrivato al piccolo loculo mi informano che è stata cremata e le sue ceneri sparse nel mare Egeo.
E poi ricordo a Mosca Il cimitero di Novodevichy, dove riposano personaggi celebri della Russia: ho visto la tomba di Anton Cechov … della danzatrice Galina Ulanova.. e di tanti altri.
Anche a Istanbul, ne ho visitato uno. credo si trattasse di Tombe di cristiani profanate. Ho citato alcune città per farvi capire che mi piacciono i cimiteri, e proprio nella mia città (Napoli), spesso vado a farmi una passeggiata lì. Dopo mi rifugio in una chiesetta situata sempre nel cimitero, e proprio in questo magico posto mi rilasso.
Una volta, mentre ero in pace con me stesso, nella chiesetta vidi un confessionale, curioso mi avvicinai, entrai e mi accomodai (blasfemo) , non lo avevo mai fatto, che bella sensazione di pace.
Non mi ero accorto che avevo preso il posto del confessore, cercai di uscire in modo frettoloso, ma una voce mi fermò. «Padre beneditemi perchè ho peccato».
Cavolo… mi chiesi e adesso che faccio? Non vedevo il viso, sentivo solo la sua tremolante voce, insicura , ma ferma nel raccontare, si capiva che era un ragazzo pieno di pena nell’anima.
Codardo, rimasi impietrito, cercando di capire cosa dire a questa giovane voce, dopo la sua confessione, magari gli dico: «Ti assolvo devi fare cento Ave Maria, trecento Padre e Nostro… magari al finale canti una canzone di Maria Nazionale…».
Poi pensai: «Questa ultima, non la dico… anche se non ci sarebbe niente di male».
La voce, non avendo risposta, iniziò il suo racconto. «Sì, tanto peccato, credetemi sono un buon ragazzo, la vita mi ha portato a perdonarmi, ma mai a dimenticare, e se non faccio pace con la mia anima non avrò un futuro… tutto nasce da quando ero un ragazzo di quindici anni, sognavo come tutti gli adolescenti, sognavo i miei sogni, i miei incubi, le mie tristezze le mie allegrie, erano sogni. Il mio futuro lo vedevo nell’esercito, il mio piccolo passato non lo guardavo. I miei genitori – essendo figlio unico- mi davano tutto quello che volevo, ma la loro presenza era quasi inesistente. In seguito, ho scoperto che erano affetti da ludopatia, una parola che all’epoca non conoscevo.- Papà e mamma il loro tempo libero lo passavano tra il bingo, sala da gioco, e punti Snai. E fu così che intrapresi anche io quella strada iniziando a giocare con le macchinette, a rubare i soldi dei miei genitori, nessuno capiva, nessuno si accorgeva di questo giovane che si avviava verso una brutta strada, un percorso che spesso si accosta alla droga, il meccanismo è strano, non giochi per vincere , ma giochi per perdere, entri in un vortice incontrollabile, e così oltre alla ludopatia, diventai anche tossicodipendente».
«La mia incosciente giovinezza mi spingeva ad andare avanti, a nascondere questo mio problema, nella mia mente (ome tutti) pensavo “Vabbè quando voglio smettere… lo faccio”. Ma non è così. Intanto crescevo, entrai nell’esercito (un mio sogno), ma nemmeno questo mi portò a smettere. Sposai una brava ragazza che mi diede due bellissimi figli.. (che purtroppo vedo poco) potevo essere realizzato, avevo tutto… intanto continuavo a drogarmi e a giocare».
«Tutto era difficile, la brava ragazza scoprì il mio “difetto” decidemmo di affrontarlo insieme, ma né io né lei avevamo gli strumenti adatti per combattere i mostri. Ci provammo per anni, poi un giorno lei esasperata mi cacciò di casa, divorziammo. Le avevo realmente causato danni, ho fatto tanti guai, dando la colpa al mio problema (un altro errore). Ripresi i contatti con la mia famiglia ma avevo perso i miei genitori che con il tempo mi allontanarono anche loro. Non ho più amici, il lavoro è a rischio, continuo ad affidarmi ai miei mostri… penso di aver raggiunto il baratro».

«Ho sempre affrontato la vita con un allegria, con il sorriso, cercando di nascondere la mia orribile verità, tutti pensano che faccio una vita serena… ma di nascosto il mio cuore piange, penso ai miei figli, al male che ho fatto alle persone che mi hanno amato e voluto bene, adesso anche i sensi di colpa mi attanagliano la mente… ma nemmeno questo mi ferma, e come se volessi scendere da un treno che corre a mille all’ora, nonostante tutto, sono un ragazzo pieno di vita, mi piace la musica l’amore, la spensieratezza, sembra un paradosso, ma e così. Ma la mia mente comincia a vacillare. Che faccio? Padre aiutatemi».
Ero allibito, non sapevo cosa rispondere, sicuramente non ero la persona adatta per aiutare questo giovane. Mi uscirono dalla bocca frasi di circostanza, vergognandomi di averle pronunciate: “Figlio mio devi decidere se vuoi morire per campare, oppure vivere per campare”.
Mi accorsi subito di avere detto delle sciocchezze, capivo che non avevo nemmeno io gli strumenti adatti per dare consigli, sicuramente un buon psicologo, una struttura che poteva aiutarlo, tante persone ne sono uscite… ma lui voleva realmente essere aiutato? Oppure il suo era solo uno sfogo? Mentre pensavo a cosa dire, mi ricordai di un mio libro, che scrissi anni fa , dove raccontavo una vicenda di ludopatia (liberamente tratta dal romanzo “Mercanti di anime e di usura” (Gigino, ‘o malefico è un usuraio descritto nel mio libro).
Lettera di Giannino e Sciù Sciù. “Carissimo Gigino ‘o malefico. Ieri ho parlato con Dio, sai che mi ha detto? Dio mi ha detto che appena ti vede ti deve dare un calcio nel culo e ti deve spedire direttamente da belzebù , cioè da frateto carnale. La tua punizione sarà quella di stare a guardare milioni e milioni di soldi che bruciano, bruciano come brucerai tu sui tizzoni ardenti dell’inferno.
È stata fatta una indagine, si è scoperto che i gironi nell’inferno per te non esistono, ne faranno uno appositamente per te. Perché le tue cattiverie, le nefandezze, l’orrore che tieni in corpo non stanno scritte né in cielo, né in terra.
Come fai a mettere la testa sul cuscino? Come fai a riposare sapendo quanta gente fai soffrire? Hai capito chi sono? Sono un condannato come te’, solo che io compro i soldi per vizio,e tu vendi i soldi per sfizio.
Sono Giannino ‘e Sciu’ Sciu’, ti ricordi? Giocatore incallito,di Bingo, zecchinetta, bancolotto, cavalli da corsa,gioco persino con i bambini a sottamuro. Embe’ che vuoi fare la mia e una malattia, una droga. Feci un debito con te (sempre per apparare un debito) non coprii il debito in tempo,cosi tu. Andasti da mia moglie,e mi facesti perdere la stima persino dei miei figli. E fu cosi che persi la famiglia.Ti ricordi? Iniziai a pagarti scendemmo a un accordo, ma tu mi sputtanasti per tutto il quartiere. Andasti persino dal mio datore di lavoro,ti ricordi? Pure quello persi, il mio lavoro, ti ricordi?
Finalmente un colpo di fortuna, una vincita forte, un bel cavallo,una bella corsa, tanti soldi.ripresi contatti con la mia famiglia, quasi non giocavo più.
Saldai il conto con te, ma tu dopo pochi mesi cacciasti fuori cambiali e assegni che io già ti avevo pagato. Non ci furono né santi e né Madonne.
Mi buttasti di nuovo sul lastrico. Di nuovo persi la famiglia. Per risollevarmi, disperato, tentai una rapina. Subito mi arrestarono. Sei anni. Quando esco che faccio? Solo senza soldi, che faccio? Non tengo nessuno.
Ho parlato con Dio e gli ho chiesto come mai a creato un essere come te?Sai cosa mi a risposto? Ha detto Dio che quando ti stava costruendo gli è venuta una mossa epilettica e sei uscito tu. Nessuno si è accorto del guaio e ti hanno spedito sulla terra. Dio mi ha chiesto il piacere di eliminarti e io devo fare la sua volontà.
Perciò, quando esco dal carcere ti vengo ad acchiappare persino al polo sud e ti scanno, sì ti uccido, tanto non tengo niente più da perdere.
Firmato Giannino e Sciu’ Sciu’. Se ti ricordi nun t’ ‘o scurdà



Raccontai di getto questa storia pensando che fosse di esempio. Quando finii aspettavo una risposta … ma niente, forse il ragazzo aveva capito? Forse la sua mente iniziava a metabolizzare il tutto? Niente guardai attraverso la grata, il ragazzo non c’era più, era scappato, svanito?
Uscii dal confessionale, mi guardai in giro, ero solo. Mi avviai verso l’uscita, cercando con lo sguardo ma niente, continuai a passeggiare per il cimitero, quando una risata forte grassa piena di allegria mi fece drizzare le orecchie mie curiose… sempre.
Un pezzo di giovanotto, alto, slanciato, scherzava con una ragazza, anche lei rideva. Il ragazzo era di spalle, ma riconobbi la sua voce… era il ragazzo del confessionale.Volevo vedere i suoi occhi, il suo viso, ma dalla mia posizione vedevo solo questa figura di giovane uomo, che quasi copriva la donna.
Feci un giro enorme per trovarmi faccia a faccia con lui (forse avevo stupidamente paura che mi riconoscesse, d’altronde io ero dietro una grata) mi avviai tra i loculi feci un tratto di strada e quando arrivai nella postazione dove erano i due… niente erano svaniti, andati via, chissà dove.
Chissà quella risata, quella finta allegria dove si sarà avviata, quali brutte strade avrà preso. Nel suo racconto una frase mi a colpito molto “Gioco per perdere non per vincere” Ma quali sono i meccanismi che inducono un essere umano a comportamenti masochistici? Comportamenti che annullano il proprio essere, ti portano in un vortice incontrollabile, una spirale senza fine. Ma credo che la salvezza esista..
Oggi ci sono strutture adatte, cure, certo bisogna avere il coraggio di affrontare e prendere di petto la propria storia.

Facendo una ricerca scopro:
Il gioco d’azzardo patologico (o disturbo da gioco d’azzardo) è pertanto una vera e propria dipendenza comportamentale del tutto e in tutto simile alle altre forme di dipendenza patologica, comprese alcol e sostanze stupefacenti, al di là delle differenti conseguenze sintomatiche.
Sono malattie multifattoriali, che prevedono cioè la presenza di differenti e numerosi fattori concausali:
di natura biologica: predisposizione genetica…
di natura psicologica: caratteristiche caratteriali specifiche, impulsività, difficoltà nel comprendere o nel gestire le proprie emozioni…
di natura socio-ambientale: diffusione e promozione sociale del gioco d’azzardo…
Il gioco d’azzardo ha molte similitudini con gli effetti delle sostanze di abuso, in quanto è in grado di:
essere un forte stimolante ed eccitante…
consentire alle persone di staccare la presa dalla realtà, con l’illusione di poter cambiare la propria vita, di poter controllare l’esito delle puntate e di potersi creare un proprio personaggio vincente…
far sentire onnipotenti.
Diagnosi:
Se sono presenti i segnali di una riduzione o perdita della capacità di controllare l’attività di gioco (ad esempio, gioco frequentemente e con quantitativi di denaro superiori a quanto avessi desiderato e previsto) o se ricevo frequentemente critiche da parte di famigliari o amici circa le mie modalità di gioco, allora potrebbe essere utile chiedere il consiglio di un medico psichiatra, specializzato nelle cure delle dipendenze da gioco d’azzardo.
Il colloquio clinico potrà consentire al medico di chiarire l’entità e la natura del problema connesso al gioco e consigliare alla persona e alla famiglia il migliore percorso di recupero.
Esistono inoltre dei questionari autosomministrabili, che possono aiutare chi ne ha necessità ad orientarsi meglio circa la problematicità del proprio comportamento.”
Questo e altro ho scoperto, certo non è facile, ma ne ho conosciuti tanti che ne sono usciti. Non mi resta che augurare a questo ragazzo la vita.
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Per saperne di più
https://www.imiglioricasinoonline.net/blog/blackjack-storia-origini-oggi.php

Nell’ultima foto della pagina, il cimitero di Montparnasse a Parigi. This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 France license. Nelle altre immagini, il gioco d’azzardo nelle sue diverse maniere da https://pixabay.com/it/service/license/

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