Napoli riacquisisce uno dei suoi tanti gioielli. Forse la chiesa più bella di Napoli. Uno magnifico monumento gotico e rinascimentale, scrigno d’arte, che vede da oggi risplendere nuovamente i suoi affreschi e sculture.
A San Giovanni a Carbonara, oltre allo scalone monumentale in piperno a doppia rampa realizzato da Ferdinando Sanfelice nel Settecento e alla facciata, sono state restaurate le cappelle d’Eboli di Castropignano, Caracciolo di Vico e Somma, con il consolidamento del maestoso altare Miroballo che ha recuperato l’originaria policromia. Cambia anche il disegno delle luci. Un vero incanto.
L’intervento, appena concluso, faceva parte del programma dei 15 in carico al Provveditorato delle Opere pubbliche approvato dal Mibact di concerto con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
All’inaugurazione sono intervenuti con il Parroco don Ciro Riccardi, l’arcivescovo metropolita don Mimmo Battaglia, il sindaco Gaetano Manfredi, l’assessore alle Infrastrutture del Comune Edoardo Cosenza, del soprintendente Abap (archeologia, belle arti e paesaggio) Salvatore Buonomo, il direttore regionale del Demanio Mario Parlagreco e il provveditore alle Opere pubbliche Placido Migliorino.
La Chiesa di San Giovanni a Carbonara viene così restituita alla città. I lavori, dopo l’approvazione del progetto da parte della soprintendenza nel 2019, hanno avuto inizio nel marzo 2021 per concludersi nei tempi previsti.


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