Per i duecento anni dalla nascita, il teatro di San Carlo di Napoli rende omaggio al genio di Richard Wagner dal 19 al 28 aprile, è in scena “L’Olandese Volante” (1843-1860). Per celebrare il compositore tedesco un artista d’eccezione, Anselm Kiefer, per l’occasione la sua scultura ”Claudia Quinta” è in esposizione nel Ridotto del Massimo napoletano.
«Siamo al quarto appuntamento dell’iniziativa di coniugare un artista contemporaneo a un’opera, – spiega Rosanna Purchia, sovrintendente del Teatro San Carlo In occasione di “Pescatori di perle” di Bizet fu esposta l’installazione “Il pescatore” di Gloria Pastore, per “Rusalka” di Dvorak fu coinvolto Dalisi mentre a “L’amore muove la luna” di Eugenio Bennato fu unito il segno dell’illustratore Ecuba. Kiefer ha un legame profondo con questo teatro, grazie a lui il San Carlo nel 2003 ha vinto il premio Abbiati, è un buon auspicio visto che oggi il Massimo ha rivinto il premio Abbiati con la Cavalleria Rusticana». Il settimo premio per il San Carlo.
che solca i mari in eterno senza una meta precisa, e a cui un destino avverso impedisce di tornare a casa. Viene spesso avvistata da lontano, avvolta in una nebbia o emanante una luce spettrale. I marinai della nave sono fantasmi, che tentano a volte di comunicare con le persone sulla terraferma. «Ogni opera lirica contiene e racconta arte, letteratura e musica sottolinea il direttore d’Orchestra Stefan Anton Reck ottima l’idea del San Carlo di coniugare le due opere».
Lo specialista Reck diriger  Orchestra e Coro, quest’ultimo preparato da Salvatore Caputo. Nel cast Juha Uusitalo (19,21,24) e Yalun Zhang (26,28) nei panni dell’Olandese, Stanislav Shvetz (Daland), Elisabete Matos e Jennifer Wilson (Senta), Enzo Peroni (Steuermann), Will Hartmann (Erik) ed Elena Zilio (Mary). Il San Carlo propone il moderno e visionario allestimento di Yannis Kokkos, prodotto dalla Fondazione Teatro Comunale di Bologna, presentato nel 2000 e ripreso nel 2013. Kokkos firma scene, costumi e regia (ripresa da Stephan Groegler), ispirandosi alla natura fredda e ‘spettrale’ dei paesaggi nordici. Con le proiezioni di Eric Duranteau e le luci di Guido Levi, in una scena con giochi di specchi e pochi elementi, l’artista offre una lettura del titolo in chiave metafisica, tesa ad esaltare la dimensione di solitudine e tormento del protagonista, un ”navigatore maledetto” costretto a vagare per i mari in eterno fino all’incontro con l’amore puro.
L’opera di Kiefer è stata data in prestito dalla collezione di Maria Pia Incutti. « importante relazionarsi con le eccellenze della citt  per rendere le proprie spinte culturali più ricche di energia, conclude il presidente Fondazione Plart soprattutto in un momento in cui la cultura è sottovalutata. Fare rete tra gli istituti d’arte è fondamentale, anche senza eccessivi capitali si riesce a realizzare eventi culturali di grande spessore».

Nelle foto di Violetta Luongo, in alto, "Claudia Quinta" (2000) di Kiefer; in basso, da sinistra, un primo piano dell’opera; Purchia, Incutti e De Vivo; Reck e Purchia

Per saperne di più
www.teatrosancarlo.it

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