Qui sopra, Errico Porzio e Ibrahim Sarra. In altro anfiteatro campano

L’arte della pizza per l’integrazione interculturale, Un’iniziativa importante, che invita all’armonia e alla pace. Venerdì 25 Marzo dalle 12 alle 15 all’Anfiteatro campano di Santa Maria Capua Vetere ne saranno protagonisti il maestro pizzaiolo napoletano Errico Porzio e il giovane talento emergente dei moderni impasti della pizza, Ibrahim Sarra.
Spiega  Bruno Zarzaca, fondatore di Amico Bio Arena Spartacus, il primo ristorante al mondo nato in un sito archeologico: «In un momento così difficile per la pace e la serenità internazionale abbiamo pensato a una testimonianza concreta di come i saperi ed i sapori possano essere un grande volano di integrazione interculturale: dalle tavole di un ristorante alle scrivanie delle Università».
L’idea dell’unione tra maestro e allievo è nata spontaneamente sui social. «Sono stato contattato- racconta Porzio- da alcune persone che mi seguono sui social e che mi segnalavano questo ragazzo che si ispirava dichiaratamente a me, esprimendo il desiderio di affiancarmi prima o poi al forno. E ora sono ben contento di poter contribuire a realizzare il sogno di una persona che, dopo aver affrontato una traversata a bordo di un barcone, è arrivato in Italia, circa 6 anni fa, portando con sé tanto entusiasmo e il desiderio di ricostruirsi una vita.  Una testimonianza concreta di come in molti casi l’integrazione tra popoli e culture diverse non solo sia possibile ma rappresenti un grande valore aggiunto anche per il Paese che accoglie».
Sulle ampie tavolate esterne e interne di Amico Bio Arena Spartacus entrambi serviranno ognuno quattro delle proprie specialità (dalla Partenope con doppio pomodorino di Porzio alla Spartaco con mozzarella di bufala a fette e salame piccante di Ibra) con un connubio di tradizione ed innovazione suggellato dai prodotti di agricoltura biologica e biodinamica dell’azienda agricola capuana “La Colombaia”, colonna portante della garanzia a km0 del gruppo Amico Bio.
Ci sarà anche una lunga tavolata con studenti e ricercatori universitari russi e ucraini uniti dal lavoro dei tanti accademici italiani che da anni lavorano agli scambi culturali e scientifici tra l’Italia, la Russia e l’Ucraina. Tra questi, Massimo Capaccioli, professore onorario di astronomia all’Università di Mosca insignito per ben quattro volte di una laurea honoris causa in astrofisica da tre Università russe (Mosca, Dubna e Pyatigorsk) e una ucraina (Kharkiv).

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