Sono i contadini, il primo anello della filiera alimentare. Garantiscono la qualità del cibo che Slow Food Campania vuole tutelare. Facendo squadra con loro e mettendo in rete  le aziende. Per ampliare le opportunità di comunicazione tra i singoli soggetti coinvolti: da oggi nasce una mappa dei produttori della rete di Slow Food ideata dai Mercati della Terra della Campania e disponibile sul sito web lachiocciolaresiste.it.
Una mappa destinata ai consumatori ma anche ai negozi del dettaglio alimentare, che potranno così contattare direttamente i produttori di uova, ortaggi, salumi, formaggi, pane, pasta, frutta e olio extravergine d’oliva.
In questo momento di emergenza, con la sospensione dei mercati e i vincoli normativi sempre più stringenti, i contadini hanno dovuto annullare tutte le occasioni di vendita perché vivono lontani dai centri cittadini. Circa il 76% di questi ha perso oltre la metà del fatturato a causa di questa crisi e che il 38% si è visto improvvisamente crollare a zero le proprie entrate mentre solo il 9,5% ha migliorato le proprie vendite grazie alla possibilità di effettuare consegne e spedizioni.
Il Comitato esecutivo regionale di Slow Food Campania lancia un invito al territorio: «Anche voi potete fare la vostra parte. Contattate direttamente i riferimenti nella mappa dei produttori lachiocciolaresiste.it. Portiamo in città i prodotti più buoni, sani e puliti delle campagne della Campania. Il pericolo è che, dopo l’emergenza, i nostri produttori, i custodi della biodiversità delle nostre terre e dell’ambiente, il patrimonio gastronomico della nostra storia regionale, potrebbe non esistere più. Diffondiamo questo appello, facciamo girare questa mappa, perché solo insieme si resiste».mappa chiocciola
L’obiettivo: proteggere l’identità culturale delle persona e della loro terra, salvando anche il pianeta. Attraverso la resistenza di prodotti agroalimentari artigianali liberi dalle minacce di un’omologazione planetaria dei gusti e dall’agricoltura industrializzata che ha perso le radici del gusto e il contatto con i piatti della tradizione.
Tra le altre iniziative messe in campo, quella di Slow Food Napoli che raccoglie fondi da destinare alla spesa per la popolazione meno abbiente residente nell’area metropolitana di Napoli. Sono molti infatti che, lavorando a cottimo o a giornata, oggi si trovano a fronteggiare una violentissima crisi economica.
In foto, prodotti della filiera alimentare che provengono dai contadini e la mappa della chiocciola che resiste

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