«Rispetto a come mi sentivo a Roma, potrei dire di non essere mai più stato veramente felice». Cos parlò l’olimpico poeta tedesco, Johann Wolfgang Goethe sono passati duecento anni dalla pubblicazione del libro “Il viaggio in Italia”, e Napoli, che lui incontrò e visse con la passione dell’artista, non poteva non celebrarlo. Gioved 10 marzo, alle 9.30 alla Biblioteca Pagliara
L’universit  Suor Orsola Benincasa , prima sede fisica della Goethe-Gesellschaft Italia, ha organizzato in collaborazione con il Goethe-Institut e la Goethe-Gesellschaft Italia (che conta più di tremila amici dello scrittore e numerosissime sedi in tutto il mondo) un convegno internazionale dedicato al tema “Goethe e l’Italia”, appunto.
Sar  l’occasione per presentare, in anteprima, una preziosa testimonianza una lettera autografa di Goethe ritrovata nell’Archivio storico del Suor Orsola. Datata Karlsbad 29 agosto 1818 e destinata all”archeologo prussiano, era giunta a Napoli nel 1853 come dono alle principessine Capece Minutolo da parte di un amico rimasto anonimo. Nella missiva, il poeta tedesco scrivendo in merito all’attivit  di scavo intrapresa da Dorow declina l’invito a collaborare «Se i miei viaggi mi avessero condotto a Wiesbaden, il luogo e la presenza dei tesori ritrovati, e anche la competenza e uno sguardo di Sua Signoria, probabilmente mi avrebbero fatto accettare la Sua richiesta, invece, da lontano, sorgono problemi alla composizione di un’introduzione appropriata che io non mi sento di affrontare. Ora sono molto distante da studi di tal genere».
Tra i relatori Emma Giammattei, Maria Carmen Morese, Marino Freschi, Ernst Osterkamp e Paola Paumgardhen. La lettera “napoletana” conferma il distacco da quell’epoca straordinaria in cui l’archeologia e l’arte classica l’avevano tanto affascinato da indurlo alla “fuga” in Italia nel 1786.

Nelle foto, Goethe e la lettera inedita firmata da lui

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