Una scaletta molto nutrita, quella oggi martedi 23 febbraio e domani mercoledi 24 al Kestè di Napoli,una sola location per due appuntamenti dedicati alla musica e alla poesia.
Il martedi al Kestè di Napoli Book&blabla, spazio dedicato all’incontro e al confronto, dove novit  in uscita saranno presentate, attraverso l’ausilio di cataloghi e illustrazioni. L’incontro nasce sull’attenzione che la giovane scrittrice poetessa riversa nel libro “La strage dei fiori. Poesie persiane”, di Forugh Farrokhzad, tradotte da Domenico Ingenito.
“Quando la mia fede era impiccata alle fragili corde della giustizia
e in tutta la citt 
facevano a pezzi il cuore dei miei occhi
quando soffocarono con il fazzoletto nero della legge
gli occhi infantili del mio amare
e dalle tempie pulsanti della mia speranza
sgorgavano fiotti di sangue,
quando la mia vita ormai non era più nulla,
nulla, se non il tic-tac di un orologio, capii che dovevo amare, amare,
amare follemente”
Parliamo di Iran, e parliamo di emozioni che questa terra fa vivere a chi la abita, un tempo di disastri, un luogo dove tutto può essere sacro, dove è nero e bianco, dove è cemento e polvere, dopo piangere non comporta vergogna. Tutto questo attraverso la poetessa del Novecento, morta giovanissima nel 1967.
La sua poesia raccoglie il rosso vivo della sua patria, è donna e uomo insieme, quando nel canto semplice espone la bellezza degli oggetti nella loro purezza, dove mai nega i suoi confini e le sue origini, dove il mondo è giardino e i corpi sono fiori.
“E questa sono io,
una donna sola
sul margine di una stagione fredda,
adesso che comprendo l’essenza sporca della terra
e la semplice triste disperazione del cielo
e l’impotenza di queste mani di cemento (…)
Soffia il vento in strada,
soffia il vento in strada.
E io penso all’unione dei fiori
penso ai piccoli fiori dai magri steli esangui …”
Genio di poesia e di profondit , impreziosito dall’intervento musicale duo. Simona Schettini e Lorenzo Miletti sono parte della Bonamanera, un gruppo napoletano nato una decina di anni fa e dedico alla ricerca della musica tradizionale.
Il mercoledi al Kestè è interamente dedicato alla musica con gli Show-case live e il Klab Kontest. Ogni settimana sar  presentato un nuovo lavoro discografico .
La musica de Il Nero Ti Dona’ posa le sue basi su un’etica musicale ben precisa. “Una canzone non è un prodotto che insegue le mode ed i gusti del momento, non è confinabile in uno schema predefinito”.
L’ascoltatore è invitato a riflettere su se stesso, sulla propria condizione di essere umano come parte attiva dell’esistenza: “Che te ne fai dei tuoi fottuti anni, non vede giacca pulita e mano sporca chi vende il cuore, la testa e finanche la memoria. Vale la pena una vita intera?” si recita in Pornoteca, o ancora “E se le stelle sono infarti ci vuole un cuore, cos che sappia darle un po’ d’amore. Ma l’amore cambia posa e d  la schiena, come un sogno che si spera e mai si avvera. Scivola, scivola la vita intera, vorrei che mi bastasse solo un po’…” ne Il modello terrestre e ancora “Dillo al tuo Dio che non c’è più, disteso nel fango, le mani sul volto, le mani il volto. Uso la cera per non sentire quello che ha da dire. La Fede è una falce. Tacete ho la falce!” in Aprile.
Come per le parol,e anche la musica deve saper a volte aggredire e a volte accarezzare chi ascolta. Deve saper punire e consolare. Deve arricchire l’animo. Naturalmente non si pretende di riuscire nell’impresa quanto di provarci. La musica de Il Nero Ti Dona’ non è impegnata nel vero senso del temine ma richiede un po’ di impegno, non è facile da canticchiare ma non è ostica, non è semplice ma non è eccessivamente complicata.
L’appuntamento è con la band Il Nero Ti Dona che presenta il disco d’esordio “Studiando il modello terrestre” Nascono nel 2004 come rock band a Napoli da un’idea di Mario Barbarulo, Fabrizio Cirillo e Maurizio Triunfo ai quali si aggiunge nel 2007, dopo il cambio di varie presenze al basso, Francesca Del Gaudio. Inizialmente la band adotta l’inglese come lingua per i propri testi dando vita, il materiale riscuote un discreto interesse e qualche buona recensione. L’EP possiede gi  gli elementi che caratterizzeranno il sound del gruppo: tratti duri e saturi uniti ad altri soffici, più dilatati e psichedelici.
Nel 2006 si approda all’italiano per la stesura dei testi al fine di ottenere una maggiore espressivit  nella voce ed una maggiore profondit  di senso e suggestioni nell’uso delle parole. Anche il nome della band muta in “Il Nero Ti Dona”. Nel 2007 si aggiunge al gruppo la bassista Francesca Del Gaudio e nel maggio dello stesso anno la band registra la sua prima demo in lingua italiana nonch la prima in presa diretta. La demo, intitolata Fra corpi e gravit , contiene: Disordine, I Tuoi Pianeti, Il Vanto. Nel 2008 la band registra Studiando il modello terrestre, il primo album autoprodotto che contiene i brani: L’impero, G            6                  «    oè è á«sptLlibrined dd dpGiù in cortile, Disordine, I tuoi pianeti, Aprile, Il modello terrestre, Distanze, Pornoteca, Il buio, Lembi di pelle, Il vanto.
In chiusura ci sar  anche la band Progelfo, nata nel 2009, ha influenze rock e pop italiana, il risultano è un mix di citazioni dagli svariati stili musicali con testi ironici ispirati alla nostra realt  quotidiana.

Marted 23 e mercoled 24 febbraio 2010
Kestè Napoli, Aperitivo fra libri e dischi
Inizio alle ore 19.00 con aperitivo “San Ginger”
Info ai numeri 0815513984, email media@keste.it

In foto, la poetessa iraniana Forugh Farrokhzad, la copertina del libro e quella del disco della band Il Nero Ti Dona

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