Nel cuore del centro storico napoletano, una nuova mostra si affaccia nelle sale del Museo Archeologico Nazionale. Fino al 15 aprile, infatti, l’atrio di quello che è all’unanimit  considerato il più importante museo al mondo custode dell’epopea romana, ospiter  le immagini del fotografo Luciano Pedicini.
“Ercolano” tuttavia non è soltanto l’esposizione dei segreti di una citt  perduta, ma diventa l’anteprima del volume – edito da “Arsenale”– “Ercolano colori di una citt  sepolta” a cura di Maria Paola Guidobaldi e Domenico Esposito (352 pagine, 300 illustrazioni, 122 euro). Un viaggio che attraversa la citt  e i suoi resti passando per luoghi conosciuti, fino a scorci inediti al pubblico.
La “Grande Taberna”, il “Panificio”, la “Casa dello Scheletro” e L'”Augusteum”, sono solo alcuni dei luoghi fotografati e sapientemente presentati al lettore, conducendolo per la prima volta nella quotidianit  di quella che troppe volte è stata definita “ancella di Pompei”, e che invece rappresenta una ricchezza, se non superiore, di pari livello archeologico.
Le 17 illustrazioni rappresentano l’importante mappatura di una vita quotidiana bruscamente interrotta dall’eruzione del 79 d.c. e che sembra riprendre vita negli scatti del fotografo napoletano classe ’57.
“Una fanciulla dai rossi capelli al vento, -come racconta l’autore – la “natura” in posa che prorompe in cascate di fogliame per i pennelli degli autori, legni carbonizzati” sono i principali protagonisti della mostra che sembra restituire vita a un passato glorioso, proprio nel momento più difficile per la cultura partenopea e non solo.
Più che restituire vita al passato l’esposizione offre l’idea che questo non sia mai stato interrotto il passato si presenta ai visitatori con il volto di una fanciulla che conduce gli occhi in uno squarcio di inedita, quanto mai vicina, quotidianit . Costituita da edifici termali, marmi e ricami floreali di domus che resistono al tempo.
Una vera e propria passeggiata nell’archeologia e nel DNA delle fondamenta della cultura campana, curata dalla direzione del Museo Archeologico Nazionale e dall’Ufficio Servizio Educativo della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Pompei.
I particolari di ogni soggetto ritratto sono gli autentici protagonisti dell’esposizione l’autore restituisce l’essenza di una civilt  perduta, scomparendo lui stesso nella finzione fotografica e lasciando i visitatori di fronte a un’immagine che ha il sapore di un’identit  riconciliante. Di un passato da preservare e a cui guardare per meglio indirizzare il futuro.

Per saperne di più
Museo Archeologico Nazionale, piazza Museo 19 – Napoli
cir.campania.beniculturali.it/museoarcheologiconazionale

Orari di apertura al pubblico sino al 15 aprile luned-mercold 9.00 19.30

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