Meretrices. Tra le pieghe dell’ipocrisia. Lo spettacolo itinerante scritto e diretto da Febo Quercia torna sabato 23 novembre alle 20, al Club55 di via Toledo 55, in quella che un tempo era l’antica strada dei bordelli.
In scena, Chiara De Girolamo, Annalisa Direttore, Peppe Romano, Katia Tannoia, con Biagio Tearracciano al pianoforte; i costumi sono di Antonietta Rendina. A 61 anni dalla famosa legge Merlin, NarteA riprende il discorso sulle case chiuse, per rivelare quelle storie nascoste sotto il velo dell’ipocrisia del nostro Paese.
Nel 1860, il governo Cavour pubblicò un regolamento sulla prostituzione, che fu esteso a tutte le province annesse al Regno. Emanato per prevenire la riacutizzazione della sifilide nell’esercito piemontese in guerra, questa norma non fu applicata solo a scopi sanitari, tale regolamento rappresentava infatti uno strumento di controllo sulle donne da parte della società. Si autorizzava l’apertura di postriboli di Stato divisi in categorie, tassando il meretricio con imposte da versare nelle casse statali.
La legge 75 del 20 febbraio 1958 è nata per arginare il fenomeno della schiavitù della donna ai fini dello sfruttamento sessuale: non vieta la prostituzione in sé, ma chi la favorisce e la sfrutta. A sei mesi dall’approvazione il Parlamento italiano chiudeva definitivamente 560 case chiuse.
A Napoli, oltre alla casa del famosissimo Domenico Mondragone, altri luoghi custodivano la storia d’Italia, tra le lenzuola stropicciate. L’associazione culturale Nartea condurrà il pubblico in un antico appartamento sito in un palazzo storico di fine ‘600, per molti anni dimora dell’illustre famiglia dei Medici, e tra quelle stanze si animeranno storie e personaggi di una Napoli scabrosa e dimenticata.
Spiega Quercia: «Oggi la questione torna attuale: il 6 marzo 2019 il dibattito della Corte Costituzionale ne ha riconfermato la validità. Ai giudici è stato chiesto di valutare se la Merlin potesse costituire una “violazione del principio della libertà di autodeterminazione della donna”, questione che era stata sollevata nell’ambito del processo per il reclutamento di presunte escort destinate a cene galanti con Silvio Berlusconi. L’organo giudiziario ha concluso che le questioni sulla legittimità costituzionale della legge non hanno fondamenta: la Merlin è restata in vigore com’era. Ma l’opinione pubblica su questo tema resta ancora molto divisa, anche per questo motivo abbiamo deciso di riportare in scena questo lavoro teatrale».
Per partecipare prenotare ai numeri 339 7020849 o 333 3152415. Il biglietto costa 12 euro.
Nella foto di Marco Venezia, Annalisa Direttore in scena

 

 

 

 

 

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