Una pazzesca, godibile, intelligente e folle Quinta oraRiconosco i segni dell’antica fiamma. Per i cultori della letteratura latina sarà facile accostare queste parole all’Eneide, citate sul palco del  Nuovo Teatro Sancarluccio – ma precedentemente in altri spazi , come la Sala Assoli.
Anna Mazza, autrice del monologo “La quinta ora” fa tesoro della sua esperienza intellettuale utilizzando un linguaggio napulegno ma anche forbito. Visto che  il personaggio è la professoressa di lettere Nunzia Del Gatto.
Di Anna Mazza ricordiamo pire il testo Femmene interpretato dalla bravissima Nunzia Schiano, accompagnata in scena dall’autrice cantante Myriam Lattanzio, uno spettacolo ancora oggi richiesto.
Ma ritorniamo alla Quinta ora. Protagonista  è una donna bisbetica indomata, fuori dai canoni dell’immaginario collettivo, un’insegnante che mal sopporta le nuove  generazioni. Lei, di stampo antico, irreprensibile, non accetta  i loro codici comportamentali, li trova maleducati e inappropriati.
La professoressa racconterà la sua storia fatta di solitudine e di grande bisogno di amore, esprimendo una grande umanità verso i propri alunni, ma anche la sua lucida follia. Una insopportabile donna sola. Una scrittura lineare, mai fredda, piena di eventi e citazioni, senza essere noiosa, che farà riflettere lo spettatore, e nello stesso tempo lo farà ridere e sorridere. Complice la bella regia di Carlo Guitto, molto fresca, giovane e contemporanea, piena di idee, con gestualità sempre diverse, accompagnata da video romantici e scelte musicali giuste per la messinscena .
 Guitto entra nel mondo di questa assurda donna che diventa assassina, carnefice e vittima di sé stessa, rispettando la sua complicata onestà intellettuale: «Nunzia del Gatto – scrive nelle note di regia- è una donna che ha dedicato la sua vita allo studio, alla cultura, all’insegnamento. Un’ insegnante autoritaria, rigida, di vecchio stampo, che combatte quotidianamente contro i mal comportamenti dei suoi allievi e dei rispettivi genitori, sempre più irrispettosi nei confronti della figura dell’insegnante, delle autorità, della cultura e del decoro. Un’ insegnante irreprensibile, forse, fino a quel momento fatidico in cui si ribella a quella vita infernale, al sistema alla routine, a un’ esistenza rigida e schematica, fatta di lavoro e studio, nonché di totale rinuncia a ogni altro suo interesse».
Nasce così, una bella sinergia tra autrice e regista  nella realizzazione teatrale di un monologo interpretato magistralmente dall’attrice Adele Pandolfi (foto) che dovrà passare da linguaggi partenopei a quelli in lingua, citando a volte anche il latino, senza mai perdere il filo conduttore del personaggio.
Nei suoi dialoghi con un invisibile interlocutore – un brigadiere- la Pandolfi dimostra  bravura e esperienza attoriale, molto compita nella gestualità, ma anche aiutata dalla sua bella padronanza e presenza scenica.
Ci ha fatto sorridere quando in alcuni momenti scimmiotta Tina Pica, il pubblico ha gradito tributandole applausi a scena aperta e le sue performance drammatiche ci hanno commosso, facendoci entrare nell’inquietudine di questa anima.
Anna Mazza con la sua sincera, orgogliosa e colorata intensità drammaturgica ci apre la porta sul mondo femminile descrivendone le ribellioni, gli umori, la forza, anche la cattiveria, entrando nelle viscere dell’essere più complicato, ma straordinario del mondo…  la donna.
Spiega  l’autrice:  «Sarà la Narrazione dalla quale lo Spettatore potrà   inerpicarsi   lungo   i   sentieri   di   una   Storia   che   porta   all’interno   di quell’ingranaggio che, per Caso o per Scelta, può diventare da strumento di precisione, scheggia impazzita. Ma sarà lo Spettatore a decidere quale sentiero seguire. Nunzia, infatti, racconterà la sua Storia, le sue ragioni che potranno sembrare folli o essere condivise, essere lucide o meno ai nostri occhi, ma la professoressa Del Gatto non chiede di essere capita o giustificata, né si scusa o si strappa le vesti.   Racconta  un  mondo,   il suo  piccolo   inferno, che forse  ci spaventerà perché potrebbe essere anche il nostro».
Autrice/attrice/regista: un team efficace che ci auguriamo di vedere al più presto in un prossimo lavoro. Ma intanto lo spettacolo sarà proposto in altri spazi teatrali, con la sua intensa attualità. Per raccogliere altri calorosi applausi come è avvenuto al Nuovo teatro Sancarluccio.

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