Giornata mondiale contro la tratta degli esseri umani. Oggi 30 luglio. E arriva la denuncia della Cooperativa Eco di Sofia Flauto: schiavitù minorile in Campania. Qui il 37,5% dei minori vive in stato di povertà.
A lanciare il grido d’allarme è un video. Spiega Flauto: «L’infanzia è a rischio. Non più bambini, non esseri umani, ma veicoli – diventano strumenti – a beneficio del più forte. Spesso convinti da una promessa di benessere, una prigione mascherata. Si tratta di una maglia intricata che stringe e costringe i genitori – il bisognoso – a continuare pur di sopravvivere. Tutto questo è molto più vicino a noi di quanto sembri: il numero di minori in povertà in Campania è in aumento; la frattura creatasi non resta esclusivamente economica, ma si lega inevitabilmente alle scarse opportunità pedagogiche».
La giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013, si celebra in tutto il mondo il 30 di luglio con l’intento di sensibilizzare la comunità internazionale sulla situazione delle vittime di tratta e promuovere la difesa dei loro diritti.
Nel mondo il 23% delle vittime sono bambine e ragazze. L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) stima che 21 milioni di persone siano vittime del lavoro forzato, qui ricomprese anche le vittime di sfruttamento sessuale. Per Save The Children in Europa 1 vittima su 4 è minorenne.
La miseria coinvolge quasi 2 minori su 5 nella nostra regione, confermando come il tema della povertà minorile resti una vera emergenza.
Che i piccoli lavoratori finiscano per ingrossare le fila delle maestranze criminali è quasi una certezza a Napoli e in Campania. Inoltre, ragazzini fra i 9 e i 16 anni vengono utilizzati da bar e ristoranti per le consegne a domicilio, nei chioschi e persino dalle piccole imprese edili dove maneggiano cazzuole e mattoni senza le adeguate protezioni.
La Campania è la terza regione per numero di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi, con un tasso di abbandono del 19,1% contro una media nazionale del 14%. Emerge che la povertà educativa è la vera emergenza del Paese.
Conclude Flauto: «L’unica via possibile è quella che passa dalla scuola e dall’educazione – continua Sofia Flauto – E ora, più che mai, la problematica è aggravata dall’effetto Covid: la didattica a distanza porta con sé la potenziale minaccia dell’inaccessibilità, e dunque il potenziale aumento della povertà educativa. Ciò a cui assistiamo non è solo la strumentalizzazione della tenerezza, è la perdita della speranza e del valore di un futuro».
In foto, grido d’allarme della coop Eco

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