Ravello Festival fa il pieno di spettatori e sorprese. Dopo la suggestione del concerto a villa Rufolo di una delle più grandi pianiste contemporanee, Martha Argerich, concertista di straordinario carisma, interprete travolgente e sensibile, ecco in piazza Duomo, nella città della musica, un altro imperdibile appuntamento a ingresso libero.
Mercoledì 26 agosto (alle 21.30), sul palco Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani presenteranno il loro fortunato progetto “Duke’s Dream”, titolo che identifica sia il tributo al genio di Duke Ellington sia l’omonimo disco inciso per l’etichetta Intuition.

Qui sopra, Enrico Pieranunzi e Rosario Giuliani.
In alto, il concerto della Argerich a Villa Rufolo


I due musicisti proporranno brani tratti da questo omaggio meditato a una delle icone immortali del jazz “vero gigante della musica del XX secolo – come sottolineano i due musicisti– le cui geniali composizioni si collocano nel panorama dell’arte pura e senza tempo, al di là di generi ed etichette”.
In scaletta, capolavori come “Isfahan”, “Satin Doll” o “Take the Coltrane” in cui Pieranunzi e Giuliani esprimono un’intesa straordinaria, frutto di due decenni di splendida collaborazione nei contesti più diversi.
Ma a Ravello è ancora intatta la magia del concerto di Argerich accompagnata da Theodosia Ntokou, dal 2009 sotto la sua ala protettrice, da Annie Dutoit-Argerich, come voce recitante e dal Quartetto d’archi della Scala formato da Francesco Manara e Daniele Pascoletti (violini), Simonide Braconi (viola) e Massimo Polidori (violoncello).
Ricco e originale, il programma. Una serata di musica d’insieme elegante e raffinata. Una Ntokou sicura e dotata di tecnica sopraffina ha aperto con la Argerich la serata con “Ma mère l’oye” di Maurice Ravel nella versione originale per pianoforte a quattro mani impreziosita da pezzi recitati tratti da “Pollicino”, “La bella addormentata” e altre fiabe del ‘600 francese che ispirarono la suite.
A leggerli Annie Dutoit, seconda delle tre figlie della Argerich. Subito dopo l’ensemble della Scala in trio con Francesco Manara, Simonide Braconi e Massimo Polidori hanno eseguito con Theodosia Ntokou il Quartetto op.8 di Zygmunt Noskowski.
Ha chiuso l’evento, il Concertino per due pianoforti di Shostakovich, pezzo eseguito con brillantezza e brio dal duo Argerich-Ntoku che ha strappato applausi e standing ovation finale.
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