Ad Astra Edizioni/ “Sussurri dalle tenebre”: horror di Cristiano Venturelli attraverso gli occhi di una bambina rimasta sola

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Sono sette i racconti di Cristiano Venturelli raccolti nel testo “Sussurri dalle tenebre. Ognuno di essi sembra raccontare una porzione dell’animo umano, soffermandosi su argomenti di forte centralità: quali la vendetta, le dipendenze, i soprusi, le violenze.
Una serie di tematiche, quindi, che rendono il testo un gioiello dell’horror capace altresì di raccontare “storie di uomini della porta accanto”.
Nel racconto “l’erba di dio”, Venturelli parla in maniera chiara di tossicodipendenza, utilizzando un espediente soprannaturale. Il protagonista della storia è un giovane che entra in possesso di una droga “magica”.
Acquistata per un’irrisoria cifra economica, sembra conferirgli i poteri di una divinità. Tale potere sembra trasformarlo di giorno in giorno, in un essere senza cuore, in preda a deliri di onnipotenza. Tutto ciò che prima era faticoso, adesso diviene semplice e facile.
Tuttavia, come racconta l’autore, un tale potere rende ubriaco l’animo umano, trasformandolo prima in un mostro, e poi in un essere la cui vita perde ogni valore.
L’autore racconta quindi, di fatto, di come il contenitore umano, non sia predisposto per accogliere un tale potere mistico. Le capacità totali di essere e fare tutto, rendono l’uomo cieco, trasformandolo in poca cosa, capace di pensare alla cosa giusta da fare, e a chi diventare davvero un domani. Il potere diviene quindi una sorta di maschera che imbruttisce l’animo umano, strappandola in brandelli, rendendo il più onesto degli uomini, un villano senza cuore.
La droga, diviene argomento centrale, che seppur svestendosi della sua prerogativa divina, racconta di come, essendo una sostanza capace di alterare la percezione intellettiva, sia motivo di cambiamenti, disfatta, e orrore.
A fornire al testo una parvenza “attuale”, sarà la storia di Adelaide. Qui, lo scrittore, sembra in qualche maniera fare una profonda analogia tra il covid19 e il virus NOAH. Il testo altro non è che un diario redatto da Adelaide, dodicenne, la cui vita è legata al destino dell’intera umanità.
La razza umana, ammalatasi di un virus misterioso, è alla ricerca di una cura, la stessa che sembra poter essere reperita dal sangue della piccola paziente.
Venturelli narra un mondo fermo, dove le scuole sono chiuse, il cibo scarseggia, dove i morti non si contano, e dove il mondo sembra pervaso da un profondo silenzio angosciante, in una realtà fatta a pezzi dalla paura e dal terrore.
La brutta realtà stagliatasi per la razza umana, è raccontata attraverso gli occhi di una bambina rimasta sola al mondo. Il suo diario scritto in maniera spontanea e sincera, racconta le sue giornate vissute attraverso un vetro, telegiornali che parlano di una sola cosa, la tristezza per la perdita prima dei suoi genitori, e poi delle persone a lei care, conosciute successivamente.
Il clima tetro e angosciante del racconto, ben si sposa con la realtà cui ogni lettore è stato esposto, in un mondo dove che si chiami covid19 o NOAH, il virus ha reso grigio ogni cosa. Qui, la bambina più importante del mondo, si riscopre sola, in un laboratorio ormai deserto, dove la morte è ovunque.
Queste e molte altre le tematiche del testo di Venturelli, che attraverso l’horror spinge ogni lettore ad un’attenta riflessione sulla vita. (Miriana Kuntz)
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