«Ogni uomo sa bene che quando si ricopre di peluria il labbro è gi  un maestro dell’arte e della verit ».
Parola di Orson Welles che, da maestro del cinema, sapeva confezionare verit  ad arte. Come il film- documentario F come falso – Verit  e menzogne realizzato da attore e regista con protagonsiti che interpretano se stessi. All’opera si ispira, almeno per il titolo, il libro curato dal critico Massimo Sgroi, “Fake for Fake” (editori internazionali Riuniti) che sar  presentato oggi pomeriggio, alle 17.30 al Madre dal curatore del volume insieme al direttore artistico del Museo di via Settembrini 79, Andrea Viliani.

La pubblicazione nasce dalla consapevolezza che nel mondo contemporaneo occorre mettere a fuoco il meccanismo di manipolazione dei media, dei grandi network e della rete, nel campo dell’informazione, soprattutto attraverso l’immagine per catturare l’attenzione di un pubblico sempre più numeroso e avido di notizie, diventando cos, elemento fondante della vita collettiva.
Attraverso voci differenti si riflette sulla possibilit  di falsificare l’immagine. Gli autori Andrea Bruciati, Guido Cabib, Gianni Cerchia, Francesco De Core, Valerio Dehò, Gabriele Di Matteo, Augusto Ferraiuolo, Pierpaolo Forte, Gabriella Ibello, Miltos Manetas, Gabriele Montagano, Luca Pancrazzi, Lucio Saviani, Corrado Sfogli, Massimo Sgroi ed Eugenio Viola, partendo dall’orizzonte artistico, affrontano il tema da vari punti di vista etnoantropologico, storico, filosofico, sociologico. Non poteva mancare l’immaginario della scrittura, con tre racconti sul falso firmati da Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto popolare.

Nella foto, particolare della copertina del libro curato da Sgroi

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