Al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, gremito come ai tempi dei grandi concerti di musica classica degli anni Ottanta, lo spettacolo ‘Insieme per la speranza’ che, nel folto panorama di avvenimenti che in questa incipiente primavera si svolgono a Napoli, merita il termine di ‘evento’.
Perché dell’evento ha avuto tutti gli elementi costitutivi, a cominciare dal ricco e vario programma musicale alla corretta scrittura del testo e della sceneggiatura, dalla regia di Pino De Maio agli audaci arrangiamenti delle musiche, eseguite con perizia raffinata dai musicisti del piccolo e affiatato ensemble – violoncello, chitarra, clarino, batteria, fisarmonica – e, in una delle canzoni, quasi materializzandosi dal nulla, un violino, suonato  nascostamente da una specie di angelo.
Ma quel che rende lo spettacolo del tutto particolare è il sintetizzarsi del cast in un solo interprete che, cambiando abiti e stile, atteggiamenti e voce, da vita a personaggi diversi con la stessa padronanza di un attore consumato, uso a un trasformismo che, un tempo, trionfava sui palcoscenici dei teatri di varietà quale ‘pezzo forte’ della serata.
Per quanto quasi unico interprete, il nostro protagonista era in buona compagnia, perché sullo schermo che ha fatto da sfondo alla scena scorrevano le immagini di personaggi ormai entrati di diritto nel panorama artistico-musicale del mondo, da Buscaglione a Tenco a Gaber a Modugno, ognuno nei panni di se stesso, panni insostituibili e inconfondibili che ci riportano a quelle atmosfere ormai perdute che qualche nota basta a far rivivere, insieme alla nostalgia di un tempo che sembrava non dovesse mai  aver fine.
Torna Viviani, con le sue poesie, testimonianze di un tempo e di un mondo non del tutto scomparso,  che dovrebbero essere insegnate a scuola e esposte sui cantieri edili; torna Dean Martin con la sempre giovane e vivida That’s amore, torna  Jerry Lewis con la sua tenera  goffaggine e tornano antiche canzoni e motivi arrangiati con un’arguzia quasi provocatoria, ma senza stridori con la linea estetica e musicale dello spettacolo. Acanto al protagonista, qualche intervento straordinario di giovani cantanti si richiamava al significato del titolo: perché, quel che ha riunito al Mediterraneo i tanti spettatori entusiasti, è stato l’appello a collaborare per offrire il più grande dei doni possibili per l’uomo: la speranza, l’ultima dea, spesso ultima spinta per evitare la deriva.
Questa speranza la offrono le tre associazioni che hanno organizzato l’evento: la Lilt, per la prevenzione dei tumori; Il meglio di te, sostegno alle attività formative per i giovani della casa circondariale di Nisida; La Villanella,  che fa della musica strumento di recupero dei minori a rischio e del reinserimento sociale dei detenuti.
Una speranza non facile da tener viva, che richiede da parte dei membri, tutti volontari, un impegno e una partecipazione che possono senz’altro definirsi eroici.
Torniamo al nostro protagonista, Giovanni Cimmino, serio e operoso professionista che sulla scena diventa cantante e attore a tutto tondo, con una versatilità e uno charme che si acquistano con lunghi studi o con appassionata pratica, ma che in parte sono innati, e si esprimono con la naturalezza, la padronanza del palcoscenico, il rispetto dei tempi comici e la giusta dose di disinvoltura che distinguono un attore da un guitto.
Una prova del suo estro interpretativo l’ingegnere Cimmino ce l’aveva già offerta calandosi alla perfezione nelle vesti del Convitato di pietra in un divertissement su ‘Don Giovanni napoletano’, in duetto con Gianni Conte nell’ appropriatissima ‘Serenata di Satana’. All’uscita, le belle porcellane di Nisida con i loro decori azzurri.
Sul candore dello sfondo, i paesaggi-alberi-barche e i vari tòpoi di Napoli consacrati tali da secoli sembrano dipinti con acqua di mare e velature di nuvole dell’isola. Il ricavato della vendita andrà al grande progetto di recupero dei giovani di Nisida, secondo il sogno che fu di Eduardo e che oggi l’Associazione ha fatto proprio.
Con dedizione e impegno, la presidente Fulvia Russo dell’associazione “Il meglio di te” opera in tal senso e mette in scena spettacoli quale quello, indimenticabile, a Palazzo Serra di Cassano, organizzato con la valida e vivida partecipazione di Amelia Focaccio, che vide le sale gremite e la partecipazione attiva del pubblico nell’acquisto delle splendide ceramiche, nate dai lunghi momenti di grazia creativa e di generosa intesa fra i maestri e i giovani dell’isola. Che serate come questa si ripetano e che iniziative di tale livello trovino nel pubblico il giusto riscontro è una speranza e un augurio. Grazie, e insieme per la speranza.
In foto, un momento dello spettacolo

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