Scrittori in viaggio con i classici. E’ il seminario che si svolge domani, marted 19 maggio al Pan, in via dei Mille 60 (Napoli, in foto la locandina dell’evento), alle 16. I lavori, aperti da Nino Daniele, assessore alla Cultura del Comune di Napoli, e Fabio Giuliani, referente regionale dell’associazione Libera, continueranno con Giuseppina Scognamiglio, docente di letteratura teatrale italiana nell’Universit  degli Studi Federico II, che analizzer  i racconti degli scrittori Pino Imperatore, Bibbia. Genesi; Paolo Di Paolo, Gli ultimi giorni belli; Pier Mario Vescovo, Il Nuovissimo Novellino. Prima dispensa notturna; Carlo Lucarelli, Memoria segretissima del giudizio di Gianciotto Malatesta, signore di Rimini, accusato di assassinio sopra il di lui fratello Paolo e la di lui moglie Francesca; Ruggiero Stefanelli, La centounesima novella del Decameron; Peppe Barra, La vecchia scorticata; Flavio Pagano, Poesioma fulminante; Fabrizio Coscia, Una lettura privata. La signora col cagnolino. Finale aperto con variazioni; Marco Lombardi, L’altra metamorfosi , Vincenzo Caputo, La coscienza di Steno; Maurizio de Giovanni, Quello che Ricciardi sa di Eduardo, e quello che non sapr  mai; Marcello Sabbatino, La clessidra della storia e l’atlante di Kublai; Massimo Cacciapuoti, Segnali
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Il progetto scientifico Scrittori in viaggio con i classici, nato come un laboratorio che unisca autori affermati e giovani scrittori, è divenuto un libro pubblicato a cura di Giuseppina Scognamiglio (Napoli, Guida, 2015) il cui ricavato andr  all’associazione Libera da anni in prima linea contro le mafie. L’idea di fondo è che il classico offra l’opportunit  al lettore-scrittore di un viaggio testuale, nelle sue infinite possibilit  dentro il testo incrociando i personaggi o creandone dei nuovi, prima del testo costruendo un pre-testo, dopo il testo sviluppando la trama verso un nuovo finale, e cos via di seguito. Si pensi, per citare il caso di un classico come Boccaccio, alle audaci e originali riscritture di Andrea Camilleri, “Andreuccio da Messina” e di Dario Fo, “Boccaccio riveduto e scorretto”.
Il seminario rappresenta un’occasione, come spiega Scognamiglio «per mettere insieme passato, presente e futuro. un modo per fare i conti con il passato letterario, con quello che, comunque, ha segnato profondamente il nostro modo di scrivere. Non c’è un racconto superfluo, ognuna delle tredici narrazioni ha un senso, una forza; non sono state scritte per “riempire spazio”, ma anzi “creano spazio” nella grande storia della narrativa. Tutti e tredici gli autori sono stati abili nel reimpiegare la tradizione, sono stati pienamente all’altezza degli archetipi, dei primi esemplari, tenendo lontano le banalit . Cercavo scrittori non soverchiati dal senso di inadeguatezza e, infatti, i miei tredici scrittori hanno saputo affrontare l’impegno con grande ingegno, passione ed entusiasmo, sapendo leggere e reinterpretare i classici attraverso lenti non convenzionali n scolastiche».

Nella foto, Italo Svevo. Il suo romanzo, La coscienza di Zeno, offre spunto a Vincenzo Caputo per il racconto "La coscienza di Steno"

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