Spari nella notte risuonano nei dintorni di Piazza  Mercato. E’ avvenuto due volte nel corso di pochi giorni. Gli ultimi bossoli si sono conficcati nella camera da letto e nella cucina di un’abitazione. Svegliati di soprassalto dal rimbombo delle pistolettate, alle 4, prima dell’alba, i residenti (incensurati) hanno chiamato i carabinieri che  sono intervenuti  trovando alcuni colpi anche sul selciato.
Fatti allarmanti, come  ha sottolineato  pochi giorni fa anche sulle colonne di un quotidiano cittadino Claudio Pellone, presidente del Consorzio antiche botteghe tessili, che fanno pensare a una situazione di emergenza mai verificatasi prima. Che richiede subito un presidio permanente di polizia. Per non vanificare gli sforzi proprio del Consorzio impegnato,  in tandem  con  quello dell’antico borgo orefici presieduto da Roberto de Laurentiis, a rilanciare un territorio ricco di fermenti e associazioni culturali proiettandolo verso il futuro attraverso  normalità e modernità.
Qui da anni, in via duca di San Donato 73, è attiva  la scuola orafa  La Bulla che  crea occupazione attraverso la formazione. Dall’inizio di settembre, tra le tante attività del Polo orafo,  è stato avviato, in collaborazione proprio con  il consorzio tessile,  un progetto di alternanza scuola-lavoro di cui è protagonista il liceo artistico Boccioni-Palizzi guidato dalla nuova dirigente, Paola Guma (tutor e  referente dell’alternanza scuola/lavoro, Giacomo D’Alterio).
Novanta ore di progettazione e corsi fino a ottobre per realizzare l’idea lanciata da Marina Lebro, docente delle Accademie di Belle arti e della moda di Napoli, che  alla Bulla, dal dicembre 2017, ha  aperto il suo studio di design.
Il titolo La sposa del Mediterraneo propone la realizzazione del corredo matrimoniale, partendo da una ricerca storica sulle tradizioni di quella fascia territoriale attraversata dal mare nostrum, veicolo di storia, cultura e costumi. Elemento ispiratore, il devant de corsage,  cioè il prezioso ornamento da corsetto che adornava gli abiti delle regine, divenuto, poi, nel tempo, broche ovvero spilla. Ma ci sarà anche un collier e un vestito (forse anche un mantello) per costruire lo “sfondo” adatto a esibire i gioielli.
Scambio d’idee la parola d’ordine tra i ragazzi del fashion design, della grafica, dell’oreficeria, della ceramica. Partendo dal logo, che naviga nei colori del rosso e dell’oro,  con lo sguardo spalancato sulle  botteghe presenti nella  zona.
Nel loro primo contatto con la realtà, i ragazzi della moda hanno fatto tappa nel negozio  Solombrino toccando con mano la versatilità dei tessuti nuovi e antichi, in cerca di quello che  dovranno realizzare come base  per la  spilla. Decisi a non farsi rubare i loro sogni dal fuoco di armi che vogliono silurare Napoli, velandola a morte.
Nella foto, i ragazzi del Liceo Boccioni-Palizzi da Solombrino, prima tappa tra le aziende del territorio

 

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