Eduardo a Napoli con una delle sue commedie più importanti. Questi fantasmi!  arriva al Bellini (via Conte di Ruvo 14) il 9 gennaio per restarvi fino al 21. Scritta nel 1945, è stata tra le prime opere del drammaturgo partenopeo a essere rappresentata all’estero (nel 1955 a Parigi, al Théâtre de la Ville – Sarah Bernhardt).
Tra comico e tragico, l’opera racconta la storia di Pasquale Lojacono, un uomo qualunque alle prese con quello che crede (o preferisce credere) un fantasma che infesta la sua nuova casa. La verità è che non si tratta di un ectoplasma, ma bensì dell’umanissimo amante della moglie. Il tema, è uno di quelli centrali della drammaturgia di De Filippo: la vita messa fra parentesi, sostituita da un’immagine, da un travestimento, da una maschera, imposta agli uomini dalle circostanze.
Il testo, ancora di una sorprendente attualità, è portato in scena da Elledieffe, la compagnia di Luca De Filippo, oggi diretta dalla moglie Carolina Rosi, composta da diverse generazioni di attori: insieme a Gianfelice Imparato, nei panni di Pasquale Lojacono, Carolina Rosi, Nicola Di Pinto, Massimo De Matteo, Giovanni Allocca, Paola Fulciniti e Gianni Cannavacciuolo, vedremo una schiera di giovanissimi in un lavoro che continua, nel rigoroso segno di Luca, a rappresentare e proteggere l’immenso patrimonio culturale di una delle più antiche famiglie della tradizione teatrale italiana.
Spiega Carolina Rosi: «Ho deciso di affidare il testo alla preziosa e attenta regia di Marco Tullio Giordana, sicura che ne avrebbe esaltato i valori ed i contenuti, che avrebbe abbracciato la compagnia e diretto la messinscena con lo stesso amore con il quale cura ogni fotogramma».
E il regista ha accettato l’impegno con grande consapevolezza e umiltà:  «Il tipo incarnato da Pasquale Lojacono – replicato nelle figure di Alfredo, di Gastone, del portiere Raffaele – con la sua inconcludenza, l’arte di arrangiarsi, la disinvoltura morale, l’opportunismo, i sogni ingenui e le meschinità, non è molto diverso dai connazionali d’oggi. La grandezza di Eduardo sta nel non ergersi a giudice, nel non sentirsi migliore di lui, di loro. Non condanna né assolve, semplicemente rappresenta quel mondo senza sconti e senza stizza. Il suo sguardo non teme la compassione, rifiuta la rigidità del moralista».
Orari:feriali ore 21
mercoledì 10 gennaio e sabato 13 gennaio ore 17:30 –
domenica ore 18
Prezzi: da euro 14 a euro 32 – Under 29 euro 15

In alto, una scena dello spettacolo fotografata da Stefano Fortunati
Per saperne di più
http://www.teatrobellini.it/

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