Un’assemblea pubblica in piazza per ripartire dalla cultura. Domenica 2 maggio alle 11 in piazza San Domenico Maggiore a Napoli . Obiettivo: redigere un manifesto delle arti per il futuro della città .
Sarà un primo momento di scambio e discussione guardandosi negli occhi e rispettando il distanziamento fisico e tutte le prescrizioni anti-contagio.
Potrete partecipare con un intervento di 5 minuti (massimo), per condividere uno o più spunti da inserire nel manifesto: in una scatola ognuno potrà lasciare il proprio contributo scritto.
Portate il volantino o la locandina di uno degli ultimi eventi organizzati o a cui si è partecipato sarà importante per comporre la mappa culturale della città. Verranno esposti, durante l’assemblea, a testimonianza della ricchezza culturale della città.
L’iniziativa punta a dare voce a operatori e imprese, vere antenne sui territori, in un sistema complesso e articolato che si snoda di quartiere in quartiere, di strada in strada e che con modi e forme differenti, alimenta il panorama straordinario della produzione culturale napoletana.
Tra gli obiettivi primari: moltiplicare i presidi culturali, renderli diffusi, permanenti e stabili, attraverso l’assegnazione a titolo gratuito di spazi recuperati all’incuria e all’abbandono.


Favorire partenariati tra associazioni e pubblica amministrazione per la gestione degli spazi e la progettazione culturale. Legare l’assegnazione ad un progetto pluriennale che coinvolga il territorio e le comunità che lo abitano.
Dotarsi di una consulta permanente delle arti, i cui componenti possano ruotare con un sistema a staffetta, di modo da raccogliere le voci di tutte le componenti culturali della città.
Acquisire adeguati strumenti digitali che possano sviluppare la promozione dei progetti e degli eventi del territorio, favorendo la diffusione a livello internazionale.
Occorre avviare un dialogo e un confronto tra città e Parlamento sul tema degli investimenti, per adeguarsi agli standard europei e sostenere l’appello dei lavoratori e delle lavoratrici per un tavolo interministeriale che non si limiti al ministero della cultura. Tutelando il mondo del lavoratori e moltiplicando nuove opportunità. Partendo da un principio: che chi si dedica alla cultura svolge un lavoro che va retribuito seriamente . Basta volontariato: organizzarsi significa cancellare situazione di precarietà e offrire continuità. La cultura è una risorsa per l’Italia intera e la creatività di Napoli, in particolare, è unica. Va trasformata in volano d’economia, superando individualismi e costruendo reti necessarie a una strategia di sviluppo.
In foto, piazza San Domenico Maggiore Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International license







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