L’ondata del Covid ha penalizzato soprattutto loro, i bambini. Che improvvisamente sono stati privati della gioia di stare insieme agli altri. A scuola e nei laboratori d’arte, per esempio, tenuti dall’associazione l’associazione culturale étant donnés guidata da Luigi Filadoro.
Riprendiamo il nostro appuntamento mensile con la rubrica Bambini e musei, partendo proprio dal prossimo incontro a Castel SantElmo in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (26 e 27 settembre) di cui ci racconta lo stesso artista.


Silenziosamente penalizzati da un distanziamento imposto, si avvicina una ripresa delle attività didattiche e i bambini e le bambine potranno finalmente riappropriarsi dei luoghi di “apprendimento”, anche se con modalità e comportamenti differenti rispetto a prima.  E poiché proprio nella socialità i bambini sperimentano e costruiscono il proprio Sé e trovano nell’abitudine e nella ripetitività degli spazi didattici supporti adeguati per il loro sviluppo cognitivo, la ripresa è più che mai necessaria per arginare i molti e imprevisti disagi evidenziati dai migliori pedagogisti e psicologi in questi lunghi mesi di lockdown e poi di assenza dalla scuola.
Riprende anche Bambini e Musei, con molte novità di cui presto diremo. Il prossimo fine settimana il nostro progetto si trasferisce negli spazi di Castel Sant’Elmo per un laboratorio sull’Avanguardia Futurista (sabato alle 10,30, foto). L’occasione è offerta dalle Giornate Europee del Patrimonio (26-27 settembre) che il Mibact quest’anno dedica al tema dell’educazione. “Imparare per la vita” lo slogan che supporta l’iniziativa, e mai come in questa occasione pare efficace.
Prende spunto dalla proposta del Consiglio d’Europa “Heritage and Education –Learning for life” per evidenziare i benefici che l’esperienza culturale e la trasmissione delle conoscenze producono sulle nuove generazioni. E come i luoghi della cultura, lo abbiamo ripetuto troppe volte, possono diventare ambienti di apprendimento straordinari se offerti ad una fruizione partecipata e creativa, innescando nuove e affascinanti narrazioni.
Incrementando una collaborazione già avviata con la Direzione di Castel Sant’Elmo e il Museo del ‘900 e il Servizio Educativo della Direzione Regionale Musei Campania, prosegue l’obiettivo di Bambini e Musei di avvicinare gli allievi, già dal primo ciclo, ai linguaggi del contemporaneo e al patrimonio artistico.
E il Museo del ‘900 è già stato un ottimo “pretesto” per questo itinerario.
I futuristi, dicevamo. “Siete troppo sentimentali e la vostra arte è oleografia!” si legge nelle prime sale del museo, monito indirizzato agli artisti napoletani di inizio secolo scorso. Buon incipit per ri-partire.
In fondo ci aspetta una buona dose di nuovo, ed è una sfida tutt’altro che secondaria e neanche poco avvincente. Ipotizziamo di assistere e animare una Serata futurista. Non possiamo, per ovvie ragioni, mettere in scena lo stesso scompiglio immaginato da Marinetti e i suoi amici, non possiamo, per esempio, assegnare lo stesso posto a più bambini e dar vita a una bagarre e provocare risse e auspicarci l’intervento di un’Autorità, come nella migliore prassi di questi professionisti dell’arte e della provocazione.
Ma può diventare certamente il nostro storytelling e possiamo trasformarci, complici per esempio le mascherine, in “banditi” della creatività. Ri-partiremo dal loro futuro che è il nostro presente, fatto anche di regole disordinatissime. 
E immagineremo il caos e il movimento, quali forme e quali colori possono assumere. E poi l’indosseremo.
Ai laboratori partecipano bambini di due classi terze del 38° Circolo Didattico “G. Quarati” (sez. A e C), comunità del territorio molto prossima al museo, affiancati come sempre da docenti attente e che mai risparmiano la loro presenza e la loro attenzione a tutto ciò che può arricchire l’immaginario e la creatività dei loro piccoli allievi. Modeste e silenziose eccezionalità che accadono da sempre, ogni giorno, nell’indifferente rumore generale.
©Riproduzione riservata


IL PROGETTO DI LUIGI FILADORO

 Bambini e Musei è un’iniziativa di Luigi Filadoro per l‘associazione culturale étant donnés (da lui presieduta)che promuove da molti anni percorsi e laboratori finalizzati a un coinvolgimento concreto e protagonista dei bambini nel patrimonio culturale e artistico, guardando al museo e alle sue collezioni come campo semantico di grande valore ed eccezionale luogo di incontro.
Oltre a potenziare le abilità manuali e creative, il principale obiettivo è promuovere un diritto di inclusione e di cittadinanza intesi come interpretazione, appartenenza e partecipazione alla dimensione storico artistica e culturale che, dal proprio territorio inteso come esperienza e stratificazione complessa di segni e di rimandi, va oltre e diventa metodo e chiave di lettura della complessità, della pluralità e della differenza che ci circonda.
I lavori sono stati realizzati attraverso varie fasi: osservando le opere e realizzando in situazione una copia dal vero, perciò confrontandosi con le difficoltà di “ordinare” in forma grafica qualità percepite attraverso la forma artistica; rielaborando i loro stessi disegni attraverso un collage di carte colorate, con una tecnica suggerita da Depero e dai Futuristi; partecipando, con l’ausilio delle tecnologie e di semplici programmi per l’editing, alla costruzione dello “spazio pittorico” che caratterizza ogni singolo lavoro, frutto di collaborazione di classi intere o gruppi- classe; Attraverso una concreta partecipazione e grazie alla collaborazione dei Servizi educativi dei Musei, sono stati prodotti poster e guide, mettendo quindi i bambini e i ragazzi in una dimensione fortemente comunicativa rispetto ai loro elaborati e partecipando al punto di vista di ipotetici fruitori.
Il progetto “Bambini e Musei” è nato con finalità inclusive e di integrazione, nelle attività curricolari, di bambini e ragazzi diversamente abili e ha avuto inizio al MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’arte è per sua natura polisemica, portatrice di linguaggi eterogenei e temi universali declinati con modalità differenti, comprende modalità di espressione varie e interconnesse. Perciò è sempre incontro con l’alterità, con l’altro da sé e offre la possibilità di un discorso e un approccio interculturali.
Il museo è luogo privilegiato di dialoghi e relazioni: tra le opere che formano la collezione e tra il fruitore e le opere, in una dimensione di reciproco accrescimento.

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.