I libri e la scienza: autori e immagini nelle collezioni storiche della Biblioteca Universitaria di Napoli”: una imperdibile mostra che s’inaugura domani, 4 maggio alle 10.30, nell’ex collegio massimo dei Gesuiti in via Paladino 39.
Intervengono: Maria Lucia Siragusa, direttore della Bun, Maria Filippone, vice sindaco del Comune di Napoli e Antonio Borrelli, studioso di Storia della Scienza.
Curata da Maria Cristina De Crescenzo, l’esposizione propone alcuni straordinari testi, dal XV al XVIII secolo, dal Rinascimento, il secolo d’oro dell’arte e della cultura, fino al secolo dei Lumi. Al centro, la Natura e l’Universo: strumenti di studio, testimoni dell’antico e profondo rapporto tra il Libro e la Scienza.
Il percorso espositivo è dedicato ad autori che hanno segnato l’evoluzione del pensiero e del sapere scientifico, con opere di scienze naturali, botanica, medicina, astronomia, cosmologia, geografia e testi relativi a discipline tecniche governate dalla matematica, come l’architettura, l’ingegneria, la meccanica.
I libri contengono anche straordinarie e raffinate illustrazioni a conferma della fondamentale importanza che, soprattutto nel Rinascimento, acquisì la raffigurazione artistica come mezzo di divulgazione del sapere scientifico.
Dal 1500, con la diffusione della stampa, la riproduzione delle osservazioni dal vivo si affermò, infatti, come un nuovo genere artistico. L’arte svelò e riprodusse i segreti della Natura. L’illustre scienziato Ulisse Aldrovandi, per esempio, impose ai suoi collaboratori di realizzare grandi tempere, accuratamente colorate, per accompagnare le indagini.
Tra i volumi esposti il Sidereus nuncius, del 1610, di Galileo Galilei, che, con la costruzione del cannocchiale, rivoluzionò le teorie aristotelico-tolemaiche, tracciando un nuovo itinerario scientifico che avrebbe cambiato il corso dell’umanità.
Ci saranno anche testi preziosi come Historiae Animalium di Conrad Gessner, la De Historia stirpium di Leonhart Fuchs, il De re metallica di Georgius Agricola, il Corso geografico universale di Vincenzo Maria Coronelli e l’erbario manoscritto Praecipuae plantae di Liberato Sabbati.
Un’occasione per osservare da vicino il fervore di scienziati napoletani e meridionali, come Ferrante Imperato, Fabio Colonna, Domenico Cirillo, Giuseppe Saverio Poli che dettero impulso alla ricerca naturalistica europea.

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.