Racconto
Racconto/La mia linea retta: verso via Toledo, una strada dove si allineano ricordi d’infanzia
Francesco Divenuto -0
Pubblichiamo di seguito la seconda e ultima puntata del racconto di Francesco Divenuto "La mia linea retta". Un poetico e struggente ricordo di via Toledo e dintorni. Nella Napoli di un tempo.
SECONDA E ULTIMA PUNTATA
Girando fra quelle strade cerco il bar il quale, avendo...
Cento cinquant'anni dopo, per festeggiare l'infame degradazione che la pretesa Unit d'Italia ha voluto infliggere al Sud e alla citt capitale, Napoli, per mortificare di più la civilt napoletana, e inselvatichire di più la tanto infelice, da cento cinquant'anni, Campania Felix, ecco che l'Italia bunga bunga dell'Escort Cavaliere Caesar di Cascabello vuole avvelenare le falde del Vesuvio - dopo...
Entro nel bar; lo stesso di ogni mattina; ed è sempre lo stesso rito che ripeto rispettando l’organizzazione della mia vita di pensionato. È un rito al quale mi sottopongo con un piacere misto ad un senso di vitalità che, fortunatamente, ancora accompagna i miei giorni. Una piacevole abitudine alla quale non voglio rinunciare. Il caffè, servito...
Ecco la seconda e ultima puntata del nuovo racconto di Francesco Divenuto. Una domenica surreale, che comincia con la voglia di una colazione al bar, ma...
Ordinario di storia dell'architettura all'università Federico II di Napoli, Divenuto è autore, tra l'altro, di numerosi saggi su riviste specializzate e di un romanzo "Il capitello dell'imperatore. Capri: storie di luoghi, di persone e...
Seconda parte
La donna si diresse verso il bar. Salvatore ne approfittò per osservarla. Sicuramente era la proprietaria. A giudicare dal locale doveva essere benestante. Con un gesto rapido, si sistemò la cravatta lisa e si ravviò i capelli. La donna tornava. Oltre il succo di ananas portava una bottiglia di brandy e un bicchierino.
"Le farò compagnia" disse sedendoglisi...
Riceviamo e pubblichiamo la poesia della pittrice napoletana Ena Villani
(Per Klaus, 1980)
Te ne andasti in silenzio
In un pomeriggio d'estate.
E gi non potevi più sentirmi,
volando lontano.Come in uno dei tuoi sogni
caracollavi felice nel vento, nella prateria dei tuoi avi.
Tornavi alla landa bianca, remota,
fissando il gelido astro...
una sfera invitante, ma eterna
il tuo ultimo giocattolo
e un maligno gatto spettrale
che stai rincorrendo...
b>"Fermate Vesù, ca Napule è mia"
Ce steve pure je quando S.Gennaro dicette 'sta parola nel 1390, mentre 'a lava incandescente scenneva 'a coppa 'o vulcano ca sputava n'cuolle a citt lapilli e fuoco ardente.
E mentre 'o Santo cercava 'e ferm 'o fiume omicida, adderete 'a isso 'na vucella querula e stunata, 'na voce 'e nata citt .
"Ehi, Santo...
Avevo bisogno di capire, di sapere, di interagire e cos ho iniziato a navigare nel mondo delle chat, allucinatamente sconvolto. Il cervello non lo comandi più, entri in una catalessi straordinaria, e, se sai usare la tua intelligenza, inizi a chiedere a te stesso "Sono pazzo io, o lo siete voi??? Ma questi personaggi esistono, oppure è solo...
Racconto
La scuola di Posillipo/Michele Comella, quel pittore che fu anche fotografo di miserie e nobiltà
Giovanni Ruggiero -
Dal giornalista e fotografo Giovanni Ruggiero, riceviamo e volentieri pubblichiamo un excursus su un protagonista della cultura partenopea, tra Otto e Novecento.
Il nome di Michele Comella ricorre spesso negli annali della “Promotrice Salvator Rosa”. Nelle periodiche Esposizioni di questa società promotrice delle arti, Comella si trovò accanto ai grandi artisti che dominavano la scena napoletana a cavallo tra Ottocento...
Un urlo risuona nel silenzio del vicolo; un urlo lungo, disperato, come di bestia ferita interrompe la quiete che in ogni casa segna il riposo. Qualche testa si affaccia dagli usci, chiede al vicino che cosa sia successo. Occhi muti, gesti inarticolati per cercare una risposta alle domande di ciascuno. Nell'aria l'eco di quell'urlo ancora non si...
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