Il Pianeta ci appartiene, come una casa in condivisione dove tutti siamo chiamati ad averne la dovuta premura. Eppure, logiche sconsiderate di opportunità di profitto ci stanno portando verso una direzione che dovrebbe subito cambiare rotta.
Lo sa bene Salvatore Schilirò, in arte Schili, tra pochi giorni protagonista insieme a Marco Valentini di una doppia personale dal titolo Sauvage, a cura di Thessy Sembiante, al Centro Ignazio Cerio di Capri. La mostra, aperta al pubblico dal 22 giugno al 31 luglio, è un messaggio di sensibilizzazione e rispetto per una natura che ci accoglie materna e che l’attuale modello di sviluppo economico sta cercando di distruggere.

Le 130 opere che compongono il percorso espositivo, tra foto naturalistiche di Valentini e acrilici su tela di Schili, con un focus sugli animali selvaggi, molti dei quali in pericolo di estinzione, sono la testimonianza visiva di lunghi percorsi e ore di appostamenti per catturare la bellezza sublime di quelle sagome indomite, restituendone la sacralità totemica di quegli sguardi fieri, profondissimi.
«Ho studiato architettura e insegnato per tanti anni – spiega Schili – ma il mio primo amore, sin dall’età di tre anni, è stato il disegno, che ho sempre coltivato cercando di affinare la tecnica fino al raggiungimento di una sintesi compositiva».
E proprio da un professionista che lavora con le opere dell’ingegno umano, quelle che concorrono a definire lo skyline di un paesaggio artificiale, nasce un amore sconfinato per le architetture naturali, il paesaggio vergine, dove il dato umano scompare lasciando spazio alla puro cerchio della vita.
«Sono sempre stato calamitato dagli animali selvaggi – prosegue l’artista – e appena ho avuto la possibilità di viaggiare mi sono incamminato più volte in compagnia di Marco alla volta di località esotiche, alla ricerca di animali da osservare innanzitutto, per poi definire i contorni di una  mia personale visione».
Nei dipinti di Schili, che si muovono in simbiosi con le fotografie di Marco Valentini, l’immagine ha una costruzione bidimensionale, resa attraverso la raffigurazione su uno stesso piano del soggetto e dello sfondo. Gli animali, così volutamente astratti, assurgono a vere e propri simboli totemici, icone sacre di divinità/animali che un giorno potremo non rivedere più.
«Nei tanti viaggi compiuti in questi anni sono stato in India per vedere le antilopi Nilgai, in Australia, per osservare tanti tipi di Marsupiali, canguri compresi; In Kenya nel Masai Mara, per osservare la migrazione degli Gnu; nel Delta dell’Okavango in un campo tendato, a osservare lo spostamento delle mandrie che in questa zona dell’Africa hanno i giorni contati, a causa delle colture intensive portate qui dalla Cina. E a breve sarà la volta della Mongolia, in cerca dell’antilope Saiga anch’essa in via d’estinzione».

L’evento è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Capri.

Sauvage – animali selvaggi visti da Schili e foto di Marco Valentini
Centro Caprense Ignazio Cerio
piazzetta I. Cerio 5 80073 CAPRI (NA)
Orari
lunedì: dalle 10 alle 13
martedì: dalle 12 alle 20
mercoledì: dalle 10 alle 16
giovedì: dalle 11 alle 20
venerdì: dalle 12 alle 20
sabato: dalle 11 alle 16

Info e contatti: +39 8018376681 – museo@centrocaprense.org

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