Ispirazione parigina e humus napoletano si amalgano e danno vita a una performance collettiva nel segno dell’arte. Via Calabritto, piazza dei Martiri, piazza Santa Caterina, nel giorno di una Befana sonnacchiosa per un sole che si fa attendere tra la coltre di nubi foriere di piogge, si popolano man mano di passanti a caccia di saldi, ma con l’occhio, incredulo e curioso, strizzato all’arte che scende in strada e chiede, in clima giocoso e festivo, visibilit  e dignit .
Quali sono le forme artistiche prescelte? Quelle che armonizzano i linguaggi dei manga e delle anime ( i cartoon giapponesi), dei videogiochi, delle saghe fantasy e si coniugano, per la prima volta, qui a Napoli, con la pittura estemporanea che, in presa diretta, si diverte a immortalare su tela i numerosi cosplayer accorsi che posano come modelli per un giorno e inscenano la coreografia dell’evento. Ragazzi comuni che diventano opere d’arte quando danno sfogo e corpo al loro alter ego di fantasia, non solo vestendo i panni dei loro eroi, ma riproducendone le movenze e i tic.
"Mi sono travestito da Batman spiega Giovanni il mio idolo tra tutti i supereroi, perch, pur essendo un comune mortale, impegna tutte le sue energie nella lotta al crimine. Nella scelta del personaggio incidono gli aspetti caratteriali, anch’io come Batman dormo di giorno ed esco di notte”.
Ci sono negozi specializzati, anche ondine, che vendono costumi e accessori, ma i ragazzi si divertono proprio a fare da s, a dare spazio all’estro e alla manualit , scegliendo i materiali, come stoffe, legni per le armi, parrucche, e cimentandosi a cucire in compagnia di amici. Il cosplay non è più un fenomeno di nicchia, sta diventando un business.
Anna Patrone, cosplayer da 6-7 anni, che per l’occasione si dedica inpiazza a dimostrazioni di pittura su viso promosse dall’associazione “Le connessioni inattese”, e con amici e appassionati ha fondato Yancia Club. “Siamo un gruppo e un’associazione che fornisce servizi ai cosplayer e li affianca nella realizzazione e nello sviluppo delle loro idee. Lavoriamo su commissione, assecondando le necessit  del cliente, in questo modo abbattiamo anche i costi, perch, producendo in serie, si corre il rischio di restare con la merce invenduta”.
La voglia di esibirsi, di essere al centro dell’attenzione, di farsi fotografare aiuta i giovani a socializzare, a superare le proprie paure. “Sono molto timida afferma Dido ma coltivando questo hobby ho presentato fiere e convention e ho vinto il timore di salire su un palco. Tutti i cosplayer concordano che il fenomeno è in crescita in tutta Italia anche se non in maniera omogenea nelle diverse aree.
“A Napoli – continua Dido è piuttosto diffuso, ma la gente a volte storce il naso perch non sa bene di cosa si tratta”. Nel salotto chic di Chiaia i cosplayer hanno portato una ventata di freschezza e di genialit  e, con disegnatori di fumetti, cartoonisti e pittori sono stati i protagonisti di una manifestazione innovativa che contribuisce a valorizzare l’immagine e i talenti di una citt  come Napoli, desiderosa di proiettare la sua storia e le sue tradizioni millenarie in una congerie di tendenze, di fenomeni e di mode di respiro planetario.

La manifestazione, patrocinata dalla prima Municipalit , è stata organizzata dall’associazione Gioco & strategia in collaborazione con ilmondodisuk, l’associazione Borgo storico di Sant’Eligio e Fumettour.

In foto, sequenze dell’evento

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